Quante volte, solo dopo pochi giorni dal rientro dalle vacanze, gli effetti positivi sono già svaniti? Basta ricominciare con la routine quotidiana, il lavoro e tutti i vari impegni che il relax accumulato scompare, lasciando il posto a stress… Ma l’avreste mai detto che lo stress post-rientro può essere vissuto più o meno intensamente anche dai nostri amici a quattro zampe?

Con questo articolo cercheremo di capirne insieme le motivazioni.

Stress post-vacanze: se i nostri animali sono partiti con noi

Per undici mesi all’anno (se non di più) corriamo per la maggior parte della giornata, dalle otto di mattina fino al tardo pomeriggio (quando siamo fortunati) viviamo fuori casa. Ed i nostri animali sono sempre lì ad aspettarci con pazienza

Durante le vacanze invece viviamo tutto con uno spirito diverso, con un entusiasmo diverso: si riesce a fermare le lancette dell’orologio, le giornate non sono più scandite da impegni su impegni, si ha a disposizione quel tempo che spesso manca, ma che si vorrebbe dedicare ai nostri affetti. E i nostri animali fanno parte anche loro di questi rapporti ai quali potersi finalmente dedicare a 360 gradi (passeggiate più lunghe, una nostra maggiore predisposizione al gioco…). E i bimbi? Sono felici di potersi godere finalmente appieno i loro compagni di vita.

Una volta ritornati a casa, nel giro di qualche ora, tutto questo diventa un dolce ricordo e la routine pre-vacanze ritorna abitudine; di questo ne risentono anche i nostri amici pelosi, che si vedono nuovamente chiusi tra le quattro mura di casa soli per la maggior parte della giornata.

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Purtroppo non si può ovviare a questo, ci sono doveri nella vita a cui non si può venir meno, ma sicuramente si può almeno cercare di ridurre al minimo il disagio di Fido e Micio, ad esempio ri-abituandoli alla nostra assenza gradualmente. L’ideale sarebbe quello di terminare le proprie vacanze 2-3 giorni prima del rientro sul posto di lavoro, ma questo sarebbe fattibile se avessimo a disposizione 3-4 settimane di ferie (se sono più brevi si preferisce ovviamente godersele tutte sul luogo di villeggiatura); si avrebbe così un po’ più di tempo per rieducare i nostri animali a rimanere soli (prima per solo un’ora, poi per due…). Una volta ripreso il lavoro a tempo pieno, una possibilità potrebbe essere anche quella di tornare a casa durante la pausa pranzo (quando fattibile e se le distanze lo permettono).

Questa rieducazione potrebbe anche cominciare quando si è ancora via, durante gli ultimi giorni di vacanza, magari lasciando i nostri pelosi soli solo per il tempo necessario per fare colazione al bar o andare a fare la spesa.

Tutti questi accorgimenti risultano fondamentali soprattutto per quei soggetti che risentirebbero notevolmente di questo ulteriore cambiamento di abitudini dall’oggi al domani, ad esempio i cani predisposti o che hanno già sofferto di ansia da separazione (disturbo comportamentale che affronteremo sicuramente in uno dei prossimi articoli perchè molto frequente ed anche piuttosto invalidante). Senza voler mettere in discussione l’intelligenza dei nostri animali, ovviamente non sono in grado di capire le nostre esigenze ed il perchè della nuova situazione (seppur tanto nuova non sarebbe). L’atteggiamento sbagliato da parte nostra sarebbe quello di passare dal dare loro 100 a 10-20 nel giro di 24-48 ore; è doveroso inoltre ricordare che, ritornando alla nostra routine fatta di impegni su impegni, non bisogna comunque venir meno a quello che ci siamo assunti nel momento stesso in cui abbiamo deciso di adottare un animale: anche lui ha bisogno di parte del nostro tempo, delle nostre attenzioni.

Quando i nostri animali sono stati in pensione

Non sempre quello di partire con i propri animali è la soluzione migliore, a volte è necessario ricorrere ad una alternativa (tema che abbiamo affrontano in In vacanza senza i propri animali: come scegliere una responsabile alternativa); una tra queste è la pensione.

Per alcuni soggetti però, il trovarsi in un nuovo ambiente, con animali e persone a lui sconosciute, lontani dalla nostra presenza, potrebbe essere una notevole fonte di stress, potrebbero vivere la così detta sindrome dell’abbandono.

Una volta tornati a casa potrebbero tendere a rimanere in disparte e poco propensi a socializzare anche con voi, come se fossero offesi: è nostro dovere in questo caso lasciar loro il tempo di riadattarsi, facendo sentire sì la nostra presenza, ma senza imporla: piano piano saranno loro a cercare nuovamente le nostre attenzioni, le nostre carezze.

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