Siete allergici ai gatti, ma vi piacerebbe averne uno che vi scorrazzi per la casa? Da accarezzare dopo una giornata stressante di lavoro? Vorreste prendervi cura di uno delle centinaia di gatti randagi che cercano casa?
Tutto questo potrebbe diventare realtà anche per voi: la soluzione arriva dagli USA, per la quale due aziende (la Indoor Biotechnologies e la Felix Pets) hanno già depositato il brevetto e stanno facendo esperimenti.
Allergia al gatto: cause e sintomi
Ma quali sono le vere cause di tale allergia? Nonostante si continui a definirla “Allergia al gatto” o “Allergia al pelo di gatto”, essa è dovuta ad una proteina specifica (la Feld1) prodotta dalle ghiandole salivari e sebacee dell’animale; si trova quindi in grandi quantità sul pelo principalmente per l’abitudine dei felini di leccarsi. Tale allergene si diffonde quindi molto facilmente nell’ambiente, dove può persistere anche per diverso tempo. Questa proteina è maggiormente presente nei maschi interi rispetto a quelli castrati e alle femmine.
I sintomi nell’uomo sono starnuti, rossore e prurito oculare, lacrimazione, irritazione cutanea da contatto, tosse; possono diventare anche piuttosto intensi nei soggetti particolarmente sensibili, tanto da causare shock anafilattico.
Gatti “ipoallergenici” nati da una manipolazione genetica
La notizia è stata riportata dalla rivista MIT Tecnology Review: la tecnica (la Crispr) consisterebbe in un “taglia e incolla” genetico, con l’asportazione dalle cellule del gatto di quella proteina specifica causa dell’allergia: la Feld1.
Ma i risultati non sono ancora rassicuranti, visto che esistono grossi dubbi riguardo i reali effetti e quindi la sicurezza per gli stessi animali. Senza considerare le motivazioni di carattere etico.
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