Se è il sogno di una vita rimasto chiuso per anni in un cassetto, prima o poi arriva il momento in cui non si riesce più a rinviare il desiderio di accogliere un cane nella propria casa, renderlo membro della propria famiglia. Un cane ha la capacità di riempire la nostra vita, la nostra quotidianità, anche in termini di emozioni; è un essere che dà tanto, ma al quale bisogna essere disposti a dare altrettanto; comporta impegno e senso di responsabilità, a volte anche sacrifici. Ma la ricompensa è immensurabile.

Ma una volta presa la decisione di adottare un cane, la prima domanda che sorge spontanea è: a chi rivolgersi? Prenderlo in allevamento? Andare in negozio? O in canile? Come scritto anche nel titolo, la scelta migliore è quella di aprire le porte della propria casa (e del proprio cuore) ad uno dei tanti cani che popolano i canili e che attendono solo di trovare una famiglia.

Perchè adottare un cane del canile

Diverse sono le strade, tutte possibili, ma sicuramente alcune da privilegiare: secondo il mio personale parere, condiviso appieno da tutti gli animalisti e non solo, ma purtroppo anche guidato da un’esperienza professionale che mi ha dato modo di toccare con mano ciò che si può celare dietro ad un gesto amorevole come quello di decidere di condividere il proprio tempo e spazio con un cane, alcune scelte sono sicuramente migliori di altre.

Ed in questo articolo affronteremo proprio queste, anzi, essenzialmente “questa”: cercare il proprio compagno di vita a quattro zampe tra le migliaia che stazionano in uno dei tanti canili e che aspettano di essere adottati, ma soprattutto finalmente amati.

Delle altre possibilità, quindi dell’adozione di uno dei cuccioli nati dalla cagnetta di un amico o del vicino di casa, comprato in allevamento/un privato/in negozio, ce ne occuperemo in uno dei prossimi articoli: questo tema ritengo sia più che importante e quindi doveroso di essere affrontato, perchè la scelta di accogliere un cane nella propria famiglia non deve ridursi ad uno sfizio – seppur valutato e ponderato adeguatamente.- ma principalmente un gesto di amore nato ancor prima che l’animale entri nella nostra casa. Si tratta di un gesto che comprende anche una grande componente etica, quella che però molto spesso viene sottovalutata.

Aspetti da considerare

Trovandosi davanti a tanti pelosi, uno più tenero dell’altro, ognuno con un proprio vissuto più o meno difficile, scegliere l’”unico ed il solo per sè” non è senz’altro facile.

Il rischio è quello di farci guidare solo dall’istinto, tralasciando così altri parametri più obiettivi ai quali invece bisognerebbe dare un maggior peso; il consiglio quindi è quello di fidarsi del parere del personale e dei volontari che quotidianamente dedicano molto del loro tempo a questi animali, di cui conoscono il loro temperamento, le loro abitudini, ma soprattutto il loro passato che, in modo più o meno diretto e marcato, potrebbe aver avuto dei risvolti a livello caratteriale: conoscendo tutti questi aspetti di ogni singolo soggetto e le nostre esigenze, sicuramente saranno in grado di guidarci nella scelta.

Solitamente andiamo in canile già con le idee abbastanza chiare sul cane che vorremmo portare a casa, ma proprio a tale riguardo risulta essere importante affrontare tutti quegli aspetti che spesso vengono invece tralasciati:

1) meglio un cucciolo o un cane adulto (o addirittura anziano)?

Molto spesso si pensa che adottare un animale di pochi mesi di vita sia più semplice: si crede che un soggetto giovane sia più facile da educare, che si adatti più facilmente al nuovo ambiente e a nuove persone, che non abbia ancora subito traumi così intensi da aver sviluppato paure non sempre facili da estirpare.

Un cucciolo invece richiede maggiori attenzioni, deve essere completamente educato, magari ancora ad espletare i propri bisogni fuori casa (e questo prevede sicuramente un certo impegno da parte nostra); ad un cucciolo bisogna dedicare più tempo, anche “solo” per giocare (tema affrontato in L’importanza del gioco per il benessere dei nostri animali); inoltre è più facile che un cucciolo faccia danni in casa, non per cattiveria o voglia di fare dispetti, ma perchè è curioso di scoprire il mondo che lo circonda (e tutto per lui diventa a portata di bocca…e di denti).

Bisogna tenere inoltre in considerazione che, un cucciolo che non ha vissuto i primi 2-3 mesi della propria vita con la mamma e i fratellini, più facilmente potrebbe manifestare atteggiamenti aggressivi: è durante quel lasso di tempo infatti che la madre insegna ai propri piccoli a moderare il proprio istinto, è giocando con gli altri membri della stessa cucciolata che gli animali temprano il proprio carattere, ma imparano anche a modulare il morso e la propria forza fisica per non causare danni.

Ed i cani anziani invece? Molto facilmente sono interessati da patologie, solitamente croniche, che possono richiedere anche un impegno non indifferente da parte del proprietario; ma forse sono proprio quelli a cui bisognerebbe volgere lo sguardo, per dare loro la possibilità di concludere la propria vita circondati dall’amore e dalle attenzioni di una famiglia e non dentro ad una gabbia.

2) Meglio adottare un soggetto maschio o femmina?

Le femmine, quando arrivano in canile, e prima di essere affidate ad una nuova famiglia, vengono sterilizzate; se sono ancora troppo giovani per l’intervento, i nuovi padroni vengono invitati a firmare un impegno scritto, garantendo di affrontare l’operazione appena la cagnetta abbia raggiunto l’età idonea. Questa è naturalmente una misura per dare un freno al fenomeno del randagismo.

3) meglio un cane di grande o piccola taglia?

Oltre che un gusto personale, ci sono altri aspetti che dovrebbero essere prese in considerazione: un animale di grandi dimensioni avrà sicuramente bisogno di maggiore spazio a disposizione, perchè è vero che i cani si adattano bene a qualsiasi ambiente purchè stiano con i loro padroni, ma è altrettanto vero che non possono nemmeno sentirsi limitati nei movimenti; inoltre un cane di un certo peso può richiedere una maggiore prestanza fisica (tenere al guinzaglio un soggetto di 40-50 kg, per di più vivace e poco propenso a non tirare, non è sicuramente facile da gestire).

Tanti consigli si potrebbero dare, soprattutto quelli volti ad affrontare nel migliore dei modi l’arrivo di un cane a casa; essendo però validi per qualsiasi situazione, indipendentemente dalla provenienza del nuovo coinquilino peloso, ne parleremo più dettagliatamente in un prossimo articolo specifico.

Vorrei concludere sottolineando nuovamente che l’adozione di un cane deve sempre essere un gesto responsabile, ben valutato, a maggior ragione se rivolto ad un animale che durante la sua vita passata, più o meno lunga, ha già dovuto affrontare delle difficoltà; si tratta di un essere vivente che sta mettendo nelle nostre mani la propria esistenza.

E l’aver scelto proprio questo momento per la condivisione di questo articolo non è un caso: purtroppo durante il periodo estivo gli abbandoni sono sempre molti (troppi), di più rispetto al resto dell’anno; tra giugno-luglio-agosto anche molte campagne animaliste sono rivolte a questo problema che, a differenza di quanto si pensi, non è solo etico, ma anche sociale (in alcuni paesi d’Italia il randagismo è un fenomeno dilagante). É proprio in estate che i canili si riempiono, e noi potremmo essere la nuova possibilità di vita per uno dei tanti pelosi che qui arrivano.

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