Sono ormai indiscussi i benefici derivanti da uno stretto rapporto tra esseri umani e animali, sia a livello fisico che psichico; alcune categorie di persone ne sono particolarmente sensibili, e giovano in modo particolare del contatto diretto con gli animali: i bambini (L’importanza di far crescere un bambino a contatto con gli animali), i malati (Pet-therapy: programmi terapeutici con gli animali) e gli anziani (di cui parleremo in questo articolo).

Animali domestici e anziani: benefici sulla salute

Diverse ricerche hanno dimostrato che gli anziani che hanno un amico a quattro zampe vivono meglio e più a lungo: gli animali sono una spinta per affrontare la routine e la solitudine (che così solitudine non è più), ad uscire all’aperto per fare delle passeggiate quotidiane e quindi attività fisica, per socializzare, per prendersi cura di un altro essere vivente e risentirsi ancora utili nella vita.
Tutto questo comporta molti benefici: a livello fisico si ha un miglioramento della circolazione sanguigna, una diminuzione della pressione arteriosa e dei livelli di colesterolo e trigliceridi (con un calo considerevole di decessi per malattie cardiovascolari), un controllo sul diabete; a livello mentale invece un giovamento su stress e depressione.
L’Osservatorio di Senior Italia FederAnziani ha stimato che questo miglioramento della salute psicofisica degli anziani comporterebbe una diminuzione annuale delle spese a carico del Sistema Sanitario Nazionale per ben 4 miliardi.

Molte persone, raggiunta l’età della pensione, si lasciano andare, soprattutto se non hanno mai coltivato hobbies, come se il loro lavoro fosse l’unica occupazione della loro vita: subentra nella loro quotidianità la monotonia, si chiudono in sé stessi e nei propri spazi vitali. Avere un animale di cui prendersi cura può rappresentare quello stimolo di cui hanno bisogno.

Una testimonianza di quanto un animale può giovare sulla salute di un anziano è la pet-therapy, impiegata in alcuni ospedali e case di riposo. Un fattore importante che non abbiamo ancora citato è la diminuzione dell’acutezza dei sensi quali la vista e l’udito; il dover percepire il mondo circostante attraverso il tatto diventa quindi per un anziano una necessità, ed il percepire sul il palmo delle mani il calore del corpo e la morbidezza del pelo di un cane o gatto agisce positivamente sulla mente.

Animali e anziani: quali le paure

Molte persone rinunciano ad avere un animale come compagno di vita perchè, nonostante le tante gratificazioni che potrebbe dare, rappresenta comunque un impegno, richiede responsabilità che non sempre si ha la certezza di poter garantire; molti si sentono già sovraccaricati dal proprio lavoro, dai figli, dai mille impegni che la vita inevitabilmente impone, ed il doversi prendere cura di un altro essere vivente, più che un piacere potrebbe essere vissuto come un peso aggiuntivo.
Raggiunta invece una certa età, quando non hanno più l’obbligo di uscire tutte le mattine per dirigersi verso il luogo di lavoro e tornare la sera all’ora di cena, quando i figli sono diventati ormai grandi e indipendenti, gli over 65 ripensano a quel sogno abbandonato in fondo ad un cassetto per anni: ed è così che, una volta andati in pensione, molto spesso decidano di adottare un cane o un gatto.

Ma nonostante l’entusiasmo, molto spesso subentrano anche delle remore: anche se questo non rappresenta la regola, molti anziani temono di ammalarsi più facilmente e di non essere poi in grado di prendersi cura come vorrebbero dei loro nuovi amici pelosi; qualcuno più di altri potrebbe anche sentire fortemente il peso dell’età e l’avvicinarsi della fine del proprio ciclo vitale, e questo ovviamente rappresenta un ulteriore freno, porta a domandarsi “Che fine faranno i miei animali? Ci sarà qualcuno che si prenderà cura di loro quando io non ci sarò più? E se verranno abbandonati?”. Domande e paure più che lecite.

Un aiuto per realizzare il sogno di un anziano

Tutti i timori appena accennati angosciano principalmente le persone anziane sole o che non possono contare su una totale presenza e disponibilità altrui.

Proprio per non privarle del loro desiderio di convivere con un animale, esistono diversi progetti portati avanti da associazioni che si occupano delle categorie definite “debole”, quali gli over 65: essi mirano a garantir loro una compagnia a quattro zampe, aiutandoli quando non saranno più in grado di occuparsene mediante un’esistenza domiciliare sanitaria e una rete di famiglie disposte ad accogliere l’animale in cerca di una nuova sistemazione.
Ma gli stessi anziani diventerebbero anche testimonial dell’importanza del rapporto e convivenza uomo-animale: le persone non più giovani hanno sempre molto da insegnare, ed è proprio su questa qualità che si basa l’idea di far tenere loro delle “lezioni” durante le quali raccontare nelle scuole la loro diretta esperienza con un amico a quattro zampe. É importante infondere un’educazione rivolta al rispetto non solo delle persone, ma anche di animali e ambiente fin dalla giovane età.