La sterilizzazione è uno degli interventi chirurgici a cui vengono sottoposti la maggior parte dei nostri animali domestici, ed è anche uno tra i più discussi, ognuno sembra avere una propria idea a riguardo: è necessario sterilizzare per la salute del nostro cane/gatto? E’ una pratica etica? A quale età è preferibile sterilizzare? E’ meglio prima o dopo il primo calore?
Con questo articolo verranno affrontati tutti questi aspetti, oltre a spiegare in cosa consiste l’operazione,e come affrontare il pre- e post intervento.

Sterilizzazione: in cosa consiste l’intervento

Prima di tutto definiamo di cosa si tratta: consiste nell’asportazione nei soggetti di sesso femminile delle sole ovaie (ovariectomia) o sia delle ovaie che dell’utero (ovarioisterectomia); la scelta dell’uno o dell’altro intervento dipenderà dall’età dell’animale e dalle condizioni dell’apparato riproduttore (in un animale giovane e con un apparato riproduttore in buone condizioni si opterà per la prima soluzione).
E’ un intervento che viene effettuato in anestesia generale, e questo può creare un po’ di ansia nel proprietario, ma come abbiamo detto è uno dei più praticati, non comporta rischi particolari a meno che le condizioni dell’animale siano già problematiche; naturalmente un soggetto giovane sopporterà meglio un’anestesia, a differenza di uno anziano che potrebbe già essere interessato da patologie a carico dell’apparato respiratorio e cardiocircolatorio.

Questo è uno dei motivi per i quali noi veterinari consigliamo di sterilizzare le femminucce il prima possibile, oltre al fatto che diversi studi hanno dimostrato che ricorrendo a tale intervento anche prima del primo calore, la probabilità di sviluppare da adulta dei tumori mammari è ancora più bassa; l’unica cosa importante è che l’animale abbia raggiunto il suo completo sviluppo.

Sterilizzazione: gli aspetti etici e sanitari

Molti di coloro che demonizzano la sterilizzazione giustificano la propria idea considerandolo un intervento contro natura. In effetti è vero, soprattutto se si pensa alle motivazioni principali per le quali la maggior parte dei proprietari ricorre a tale intervento: per evitare calori periodici, quindi perdite ematiche da dover costantemente pulire, o per scongiurare fughe “d’amore” della femmina o maschi sempre all’erta per cogliere il momento propizio per sfogare il proprio tumulto ormonale. Potrebbe quindi sembrare un gesto egoistico per avere prima di tutto noi una vita più semplice, ma è anche vero che si potrebbe definire un comportamento altrettanto egoistico quello di non permettere ai propri animali di seguire il proprio istinto, che in questo caso specifico è quello di accoppiarsi; anche questo potrebbe voler dire “andare contro natura”, la natura cioè dei nostri animali.

Gestione pre- e post-intervento

La sterilizzazione è inoltre l‘unico sistema per controllare il fenomeno del randagismo e di tutte quelle malattie infettive che vengono trasmesse con il rapporto sessuale (ad esempio la FIV e Felv del gatto); infine, come abbiamo detto precedentemente, la sterilizzazione riduce di molto il rischio di sviluppare neoplasie alla mammella o infezioni e tumori a carico dell’apparato riproduttore (come la piometra, che se non presa in tempo può mettere a serio pericolo la vita stessa dell’animale).

Come ci si prepara all’intervento? Semplicemente tenendo a digiuno “la pelosa” dalla mezzanotte del giorno prima, sia di acqua che di cibo. E dopo l’intervento, una volta sveglia, può tornarsene a casa (camminando già sulle proprie zampe!) con l’unica accortezza di continuare ancora il digiuno fino al giorno successivo per evitare fenomeni di vomito, e di tenerla tranquilla e lontana da letti/divani o qualsiasi altro ripiano dal quale potrebbe cadere facendosi male (sono necessarie un po’ di ore affinchè l’anestesia venga smaltita completamente). Solitamente la ferita viene lasciata libera, al massimo viene applicata sopra una garzina, bisogna quindi fare attenzione che la nostra amichetta non la lecchi o si strappi i punti; in questo caso sarebbe meglio applicare il collare elisabettiano. Se volete ricorrere a dei rimedi naturali, sulla ferita potete applicare della Calendula tm che ha una proprietà disinfettante e cicatrizzante, oppure dell’estratto di semi di pompelmo. La prima iniezione di antibiotico viene solitamente fatta dal veterinario a fine intervento, dopo di che la terapia deve essere continuata a casa per una settimana. Solitamente non è necessario ritornare in ambulatorio, neanche per togliere i punti, i quali solitamente sono riassorbibili.

Quindi io, da medico veterinario, non posso che consigliare di sterilizzare per le amichette pelose, in primis per il loro bene, per evitare di mettere a rischio la loro salute (e a volte anche la loro vita) con patologie che potevano essere evitate. Naturalmente un discorso diverso deve essere fatto se invece desiderate farle accoppiare…ma di riproduzione/gravidanza/gestione di cucciolate ne parleremo in un prossimo futuro.

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