Vi è mai capitato di alzare gli occhi alla parete di casa e vedervi camminare sopra un geco? A me è successo più di una volta, ed ad ognuno ho dato loro un nome 🙂 Quello nella foto di copertina è infatti Jack, che mi è venuto a trovare una sera d’estate, rimasto mio coinquilino per quattro giorni, nascondendosi nelle ore diurne e uscendo allo scoperto con il tramonto. Non mi vergogno a dire che è stata una piacevole compagnia.

Vista la simpatia che nutro per questi animaletti, con questo articolo vi parlerò dei gechi, ma soprattutto risponderò alla domanda che probabilmente molti si saranno posti: come fanno a camminare sulle pareti verticali?

Gechi e credenze popolari

I gechi sono animali completamente innocui per l’uomo, ma molte persone avvertono un certo fastidio nei loro confronti, a volte persino paura, per la loro somiglianza con le lucertole (che poi povere lucertole, anche loro che male fanno?); ma se vi dicessi che in molti paesi del mondo (ed anche in alcune regioni d’Italia) vengono considerati dei veri e propri portafortuna? E guai ucciderne uno! Neanche involontariamente, la sventura potrebbe nascondersi dietro la vostra porta… In Polinesia vengono persino venerati come gli dei e considerati un tramite tra vivi e morti; per gli indigeni australiani e neozelandesi invece simboleggiano l’adattabilità, cioè la capacità di adattarsi alle diverse situazioni, anche le più difficili; in altre culture infine è simbolo di salute e di amicizia.
E credenze popolari a parte, il geco – come insettivoro – è il rimedio più naturale per liberarsi dalle fastidiose zanzare, quindi in estate potrebbe diventare anche un vostro valido alleato.

Ma vediamo ora di conoscerli meglio, perchè sono degli animaletti veramente curiosi.

Caratteristiche dei gechi che li rendono unici

Presentano una areale piuttosto ampio: vivono in tutta la zona costiera mediterranea, sia sul versante africano che su quello europeo. Sono normalmente di colore grigio o beige, ma nelle zone calde assumono delle tinte brillanti; inoltre sono ricoperti da tubercoli che attribuiscono loro un aspetto ruvido. Ma le particolarità più sorprendenti?

  • Alcune specie hanno la capacità di riprodursi per partenogenesi, cioè senza la necessità del maschio, ed è questo che ha contribuito alla loro ampia diffusione.
  • Sono gli unici rettili dotati di voce! Un vero e proprio squittio/stridolio che il geco emette ad esempio durante gli accoppiamenti o quando è spaventato.
  • Nel caso fossero inseguiti da predatori, per non farsi acchiappare ricorrono all’autoamputazione della coda (che coraggio!) attraverso una serie di contrazioni muscolari; ma poi non ne rimarranno privi per tutta la vita, anzi, la coda ricrescerà, ma di colore uniforme e senza tubercoli.

Ma la cosa più sorprendente…

  • la loro capacità di aderire ad una varietà infinita di superfici, caratteristica che ha assillato per diverso tempo molti studiosi: questi ultimi infine sono giunti alla conclusione che tutto si basa su un gioco di forze (forze di Van der Walls) che vengono a prodursi quando gli elettroni di una superficie creano un campo magnetico che attrae gli elettroni di un’altra superficie; nel nostro caso specifico le zampette dei gechi presentano alle loro estremità milioni di microscopici peli (setae) che a loro volta presentano ulteriormente miliardi di terminazioni, aumentando così la superficie di contatto e quindi la forza di attrazione. È per staccarsi dalla superficie? Basta modificare l’angolazione delle setae.

Gechi e scienza

Ma l’aspetto secondo me più bello e che dà – in un certo modo – una rivincita soprattutto ad alcune specie spesso demonizzate, è quando riusciamo ad utilizzare le scoperte acquisite dal mondo animale per apportare delle migliorie in campo umano, e grazie ai gechi e a questa loro caratteristica, la messa a punto di nuove colle e sistemi adesivi. Un motivo in più per portare rispetto a queste simpatiche bestioline.

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