Anche quest’anno ritorna puntuale la Settimana Europea per la Riduzione dei Rifiuti (SERR), per la sua dodicesima edizione.
Nata all’interno del Programma LIFE+ , l’iniziativa ha lo scopo di promuovere la realizzazione di azioni di sensibilizzazione verso la problematica “rifiuti”, coinvolgendo Enti Pubblici, impese , associazioni, scuole e singoli cittadini… perchè tutti possiamo dare il nostro contributo.

Per l’anno 2020 si è scelto di rivolgere l’attenzione ai “rifiuti invisibili”, cioè quelli che vengono generati durante il processo di fabbricazione e distribuzione dei prodotti.
Un esempio molto semplice che riguarda tutti noi da vicino e che lascia piuttosto sgomenti? Per fabbricare uno smartphone del peso di 200 grammi e farlo arrivare in negozio o direttamente a casa vengono prodotti ben 86 chilogrammi (86 chilogrammi!!!) di rifiuti.

Gran parte dei rifiuti invisibili non possono essere recuperati e finiscono in discariche o inceneritori, con un impatto quindi sull’ambiente; non bisogna poi scordare la CO2 generata e che a sua volta genera inquinamento.

La soluzione? Puntare su prodotti con vita utile più lunga, che siamo facilmente riparabili e riciclabili, e che siano atossici.
Ma in una società che spinge invece al consumismo, in cui sul mercato vengono immessi prodotti sempre nuovi rendendo immediatamente obsoleti quelli precedenti, una soluzione del genere potrebbe diventare realtà? Per poter raggiungere questo obiettivo – che potrebbe sembrare pura utopia agli occhi di molti – è necessario che l’intera economia venga rivista, che cambi la mentalità in ogni singolo gradino dell’intero sistema: in questo processo devono essere coinvolti produttori, consumatori, ma anche chi prende le decisioni al di sopra di noi singoli cittadini (che già nel nostro piccolo possiamo comunque fare la differenza, riducendo gli sprechi riutilizzando e riparando i prodotti, acquistando di seconda mano, noleggiando e condividendo piuttosto che acquistando per uso puramente personale).

Prevenire è sempre meglio che curare!
Il nostro Pianeta è malato, molto malato, e tutte le strategie devono essere messe in campo per evitare di arrivare al punto di non ritorno, di cui molto spesso si sente parlare e dove via via ci stiamo avvicinando. Se la cura del Pianeta Terra sembra essere ormai difficile, perchè non puntare alla riduzione dei danni con abitudini più virtuose e rispettose dell’ambiente?

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