Come si organizza un viaggio in Andalusia con i bambini, tenendo in considerazione i loro bisogni ed esigenze, ma anche i gusti dei grandi? Vi racconto come abbiamo creato e vissuto il nostro viaggio in Andalusia tra settembre e ottobre, il periodo migliore per visitare questa regione della Spagna Meridionale, e cosa abbiamo fatto tra Malaga, Siviglia, Cadice e Marbella!

Itinerario per un viaggio in Andalusia con i bambini

Qui trovi il nostro itinerario! Abbiamo scelto le varie tappe del viaggio cercando di alternare mare e città, facendo sì che i vari punti non fossero troppo distanti l’uno dall’altro (non più di un paio d’ore d’auto).

La nostra missione era quella di goderci il viaggio, senza stressare troppo Giulio!

Consigli prima di partire

Da quando viaggiamo con Giulio stipuliamo sempre un’assicurazione viaggio, ci fa sentire più protetti. Per questo tour abbiamo scelto Allianz Global Assistance: economica e fedele a ciò che ci aspettavamo da un’assicurazione di questo tipo.

Per il viaggio abbiamo noleggiato un’auto che ci è servita per gli spostamenti da una tappa all’altra, ma mai in città. Devo ammetterlo: è stato difficilissimo parcheggiare in Andalusia. Spesso ci siamo ritrovati a dover scaricare app diverse per pagare il parcheggio (non essendoci alternative) e di dover rinnovare il ticket ogni 2 ore. Consiglio quindi di trovarsi degli appartamenti o degli hotel dotati di parcheggio interno (la nostra casa di Siviglia ce l’ha!) per evitare di perder tempo inutile alla ricerca di un posto libero, soprattutto se, come noi, decidete di soggiornare in centro e godervi a piedi la vostra tappa.

Consiglio inoltre di evitare il noleggio auto a cui ci siamo affidati:

Considerata l’età di Giulio, abbiamo scelto tutti appartamenti dotati di cucina, che ci hanno permesso di rispettare i suoi tempi e i suoi gusti culinari. Questo ovviamente non ci ha impedito di uscire fuori a cena e di assaggiare la gustosissima cucina del posto!

Giorno 1.2.3
Sosta a Malaga con gita a Granada e Ronda

A Malaga abbiamo trascorso 3 notti, soggiornando in un appartamento carinissimo e dotato di tutto a la Malagueta.

Guarda subito dove abbiamo dormito a Malaga

La Malagueta è una delle spiagge più famose della città: sul suo lungomare si trovano tanti giochi per i bimbi e numerosi chioschetti dove fermarsi a mangiare i famosi espeto, degli spiedini di pesce cotti alla brace.

Abbiamo scelto un appartamento sul mare per avere la possibilità di trascorrere qualche ora di relax in spiaggia la mattina e visitare la città di Malaga durante il pomeriggio e la sera. Il centro storico di Malaga da qui dista appena 15 minuti a piedi e per raggiungerlo si attraversa il Paseo del Parque, un parco pieno di piante tropicali che collega il porto al centro (e che rilassa tanto i bambini, tanto che Giulio spesso si è addormentato prima di raggiungere la porta della città!).

Malaga è la città che ha visto nascere Pablo Picasso e infatti a lui è dedicato il museo Picasso e il museo della casa natale. Non pensavo di trovarmi di fronte a una città così vivace e colorata, attenta all’arte moderna e contemporanea (fate un salto al Muelle Uno per rendervene conto).

A Malaga abbiamo trascorso in tutto un paio di giorni interi, durante i quali abbiamo avuto anche la possibilità di visitare Playa Peñon del Cuervo, una bella spiaggia libera e selvaggia a 15 minuti d’auto da Malagueta.

Una mattina ci siamo alzati molto presto per raggiungere Granada, che si trova a un paio d’ore di strada. Purtroppo non c’è stato possibile visitare l’Alhambra perché non eravamo muniti di biglietti e a nulla sono servite le preghiere e le promesse che avremmo visitato solo i giardini, ammirando la struttura da fuori (una tattica consigliata da una guida italiana conosciuta sull’autobus). Siamo sicuri che torneremo presto per visitarla. Siamo però riusciti a fare una lunga passeggiate tra le vie del centro, soffermandoci soprattutto nel quartiere Albaicín, il barrio mussulmano di Granada, e ad assaggiare degli strepitosi churros con cioccolata calda.

Il giorno della partenza da Malaga invece, prima di raggiungere Siviglia, ci siamo fermati a Ronda, facendo solo una minima deviazione. A Ronda ci siamo persi di fronte a un paesaggio nuovo per noi: il ponte sospeso lungo la gola El Tajo che collega la parte più moderna della città a quella più antica. Ronda è stata una piacevole scoperta, abbiamo trascorso qui un’intera mattina e subito dopo pranzo (un golosissimo panino al jamón serrano) siamo risaliti in auto per raggiungere la seconda tappa del viaggio.

Giorno 4.5.6.7
Siviglia con gita a Cordoba

La nostra visita di Siviglia è stata lenta: ci siamo presi tutto il tempo a nostra disposizione per visitarla al meglio e percorrere i suoi quartieri. Per Siviglia abbiamo scelto un appartamento bellissimo lungo Av. de Menéndez Pelayo, proprio alle spalle del barrio di Santa Cruz, un quartiere vivo e colorato. L’appartamento era dotato di un parcheggio privato, dove abbiamo detto ciao all’auto per muoverci a piedi.

Guarda subito dove abbiamo dormito a Siviglia

Prenotando con un paio di giorni in anticipo siamo riusciti a entrare all’Alcazar (consiglio di fare i biglietti online, anche per saltare la fila) e la visita è piaciuta anche a Giulio che a conclusione si è ritrovato in un parco pieno di pavoni (i giardini dell’Alcazar appunto). Ci siamo letteralmente innamorati del Parco di Maria Luisa, dove ci siamo ritrovati più volte a passeggiare, mentre abbiamo lasciato un pezzo di cuore nel quartiere Triana, a mio avviso il quartiere più verace di tutta Siviglia. A Triana c’è un mercato caratteristico, il Mercado de Triana, e un posticino delizioso dove provare le tapas, Las Golondrinas. Di Plaza de España parlano davvero tutti, ma vi assicuro che vederla con i propri occhi (noi siamo andati al mattino presto, quando ancora era deserta) è tutta un’altra storia.

Da Siviglia siamo partiti alla volta di Cordoba, che dista un’ora e mezza di strada. A spiaccare qui è soprattutto il quartiere ebraico, la Judería, che rappresenta il cuore della città

Giorno 8.9
Cadice con gita a Tarifa

Cadice dista 120 km da Siviglia e la strada per raggiungerla è davvero piacevole. A Cadice abbiamo trascorso un paio di notti, soggiornando in un aparthotel centralissimo e luminosissimo, forse la struttura più servita tra quelle scelte.

Guarda subito dove abbiamo dormito a Cadice

Abbiamo scelto Cadice perché volevamo vedere l’oceano da questo punto d’Europa e soprattutto volevamo mangiare il suo famosissimo pesce (dicono infatti che a Cadice venga servito il pesce più buono di tutta la Spagna). Cadice è una città molto colorata, in alcuni punti sembra di essere a Cuba, complici i locali color pastello e le casette basse.

A Cadice abbiamo passeggiato sul lungomare, abbiamo conversato con i suoi numerosissimi e rumorosi gabbiani, infine abbiamo assaggiato una tortillita de camarones memorabile, una sorta di frittata con gamberi piccolissimi.

Prima di partire alla volta di Marbella, ultima tappa del viaggio, abbiamo raggiunto Tarifa, che si trova a poco più di un’ora da Cadice. A Tarifa si incontrano il mar Mediterraneo e l’oceano Atlantico, ma soprattutto da qui si riesce a vedere l’Africa… sembra quasi di toccarla! Per noi è stata un’emozione raggiungere questo punto e spiegare a Giulio dove ci trovavamo.

Giorno 10.11
Marbella 

Dopo Tarifa eccoci a Marbella, un’elegantissima cittadina marittima. A Marbella non abbiamo badato a spese e abbiamo affittato un appartamento delizioso con vista mare, situato all’interno di un complesso residenziale con due piscine.

Guarda subito dove abbiamo dormito a Marbella

Essendo l’ultima tappa di un viaggio on-the-road, abbiamo trascorso a Marbella due giornate di puro relax. Complice il caldo e il tempo ci siamo ritrovati a trascorrere molte ore in spiaggia, tra castelli di sabbia e giochi con la palla, mentre di sera ci spingevamo in centro alla ricerca di un buon ristorante.