Se c’è una civiltà che affascina è quella Egizia: i monumenti ad essa legati sono ancora oggi visibili, segno della potenza e della magnificenza di dinastie che hanno fatto la storia dell’Egitto. Ramses II, Tutankhamon, Hatshepsut e Akhenaton sono solo alcuni dei faraoni che hanno lasciato un segno in questo splendido Paese, e il Museo delle Antichità Egizie contribuisce a preservare la loro memoria e quella di tutti coloro che hanno contribuito a rendere immenso il patrimonio storico e archeologico dell’Egitto.

Alla scoperta del Museo delle Antichità Egizie del Cairo

Il Museo Egizio del Cairo sorge nella piazza principale della città, Piazza Tahrir: l’edificio neoclassico è stato progettato dal francese Dourgnon e si sviluppa su due piani, con i reperti organizzati all’interno in ordine cronologico (al piano terra) e ad aree tematiche (il primo piano).

Nonostante in molti si aspetterebbero uno spazio museale vastissimo alla luce del materiale raccolto, in realtà non è molto grande: per questo motivo, i reperti sono posizionati in maniera un po’ disordinata ed è quindi importante avere una guida esperta che possa guidare il visitatore. I tour guidati sono la soluzione migliore se si ha poco tempo per visitare il museo, in quanto permettono ai turisti di ammirare almeno le opere più importanti esposte.

Ci sono quattro tipologie di escursioni per visitare il museo: i tour di mezza giornata, che durano circa 3 ore, e i tour che invece durano un giorno intero, comprendendo visite anche ad altri luoghi della città come il Museo d’Arte Islamica e il Museo Copto dentro la Fortezza di Babilonia.

C’è poi la possibilità di fare un tour culturale (della durata di circa 10 ore) che comprende non solo la visita al Museo Egizio del Cairo, ma anche ad altri posti imperdibili della città, in primis le Piramidi di Giza e la Sfinge.

Le escursioni che durano più giorni portano, invece, i visitatori anche fuori dal Cairo, ad esempio nell’antica capitale Memphis, oppure organizzando per loro crociere sul Nilo.

C’è dunque l’imbarazzo della scelta per prenotare uno di questi tour all’interno del Museo Egizio Il Cairo.

Appena si entra nel Museo delle Antichità Egizie si ha un assaggio di ciò che è custodito nelle sale interne: sotto la cupola all’ingresso c’è, infatti, la copia della famosa Stele di Rosetta (che ha aiutato gli storici a decifrare i geroglifici). Davanti alla stele si staglia la statua di Zoser, uno dei reperti più antichi di tutto il museo: risale al 2667-2648 a.C. e rappresenta colui che governò Saqqara, affidando la costruzione della Piramide di Djoser a Imhotep, famoso architetto dell’epoca.

Sfinge, mummie e il tesoro di Tutankhamon

Nel Museo delle Antichità Egizie abbondano le sculture, e alcune di esse sono davvero straordinarie, come la statua a grandezza naturale di Djoser, faraone della III Dinastia. Ci sono poi la statua tridimensionale di Cheope seduta sul suo trono con tanto di scettro heqa, trovata nella sua famosa piramide a Giza, e quella di Chefren, raffigurato come se fosse una divinità, etereo e con muscolatura ben definita. Colpiscono anche la statua di Iside, nella classica posa con mani sul grembo e parrucca, quella della Regina Bianca, di cui si può apprezzare il tipico copricapo con il cobra, e poi la scultura di Mentuhotep II, nei panni di Osiride con tanto di pelle nera. C’è anche un piccolo scriba, con uno sguardo estremamente espressivo e impresso anche nella 200 lire egiziana.

Nel più importante museo dedicato all’Antico Egitto non possono mancare le sfingi (si possono ammirare quelle di granito grigio dall’aspetto leonino legate al regno di Amenemhat) e soprattutto le mummie, tant’è che al primo piano c’è proprio la Sala delle Mummie: i corpi dei faraoni sono sdraiati all’interno di teche in vetro, e alcune sono in così ottime condizioni che presentano ancora i capelli, anche se le mummie che attirano maggiormente i visitatori sono quelle di Seti I, Ramses II e il faraone donna Hatshepsut.

Nelle sale 27, 32 e 37, comprese nell’area dedicata al Medio Regno, si trova un grande diorama dove i visitatori potranno immergersi nella quotidianità dell’egizano tipico 4000 anni fa, con i modellini di tessitori, falegnami, funzionari, contadini e pescatori.

Uno dei gioielli più ammirati nel museo egizio del Cairo è però la maschera di Tutankhamon, passato alla storia come il faraone bambino in quanto morto a soli 18 anni. Governò dal 1341 e il 1323 a.C. e la sua tomba fu scoperta da Howard Carter nel 1922: famosa è la “Maledizione di Tutankhamon” che, vera o inventata, ha contribuito a rendere leggendario questo giovane faraone.

La Maschera di Tutankhamon è la cosa più preziosa trovata nella tomba sita nella Valle dei Re: è tutta in oro e decorata con gemme e pietre preziose come turchese, ossidiana, quarzo e lapislazzuli. Osservando la maschera si possono notare il copricapo, con tanto di insegne dell’avvoltoio e del cobra, ma soprattutto i lobi alle orecchie, un “vezzo” che nella società egizia era proprio solo delle donne e dei bambini.

Il tesoro di Tutankhamon non era però limitato alla sua maschera, ma era molto ricco e ogni singolo oggetto è esposto nel Museo Egizio del Cairo (con l’inaugurazione del museo GEM a Giza, i reperti rinvenuti nella tomba di Tutankhamon vi saranno trasferiti): ci sono modellini di imbarcazioni per accompagnare il faraone nell’aldilà, letti, monili, armi, vesti in lino, canopi e anche la scultura raffigurante la testa di Tutankhamon che sembra sbocciare da un fiore di loto, proprio come la divinità Nefertum.