Inutile girarci intorno. Capita che la sfortuna ci colga proprio mentre siamo in viaggio, magari appena arrivati a destinazione. A me è successo ultimamente: quando a febbraio ho programmato il mio weekend del 25 aprile alle Cinque Terre, mi vedevo già a girare in maniche corte (le prime della stagione!) e invece…

Arrivata la data di partenza sono stata colta da una pioggia fortissima che ha iniziato a danzare proprio sopra la mia testa, senza fermarsi per tutta la giornata, appena scesa a Levanto. Pazienza: mi sono rimboccata le maniche e ho iniziato a pensare a cosa fare alle Cinque Terre quando piove.

Cucina ligure a gogo

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La prima tra le cose da fare alle Cinque Terre quando piove che mi è venuta in mente è stata mangiare. D’altra parte per immergersi completamente nella tradizione locale bisogna assaggiare la cucina del posto, giusto?

Iniziamo dalle basi. Sei in Liguria: che non te lo mangia un pezzo (o una teglia) di focaccia? Di forni, quelli vecchio stampo, come piacciono a me, ce ne sono a non finire, in ogni angolo di tutte le Cinque Terre e la focaccia alla genovese – o quella di Recco, ripiena di stracchino – è un ottimo modo per avviarsi alla scoperta dei sapori liguri.

Di tradizionale poi ci sono i pansotti, dei ravioli ripieni di erbette e formaggio, fritti in olio caldo e serviti come primo piatto. Le trofie al pesto sono le protagoniste di tantissimi menu, mentre il coniglio alla ligure è il re dei secondi piatti.

Trovandoci sulla costa di levante non manca il pesce fresco: fritture, grigliate, spaghetti allo scoglio e cruditè, per non parlare delle acciughe. Voglia di dolce? C’è il pandolce genovese, una sorta di ciambellone ripieno di uvetta.

Ciò che mi ha stupito della cucina ligure è la sua semplicità, la volontà e la sapienza di mantenere la materia prima utilizzata nel suo sapore più pieno, senza troppi condimenti o farciture. Promossa con il massimo dei voti!

KEEP CALM AND… APRI l’ombrello

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La decisione più ovvia è quella di armarsi di un ombrello stabile e una giacca con cappuccio e girare lo stesso per le Cinque Terre. Io ho scelto Riomaggiore e Manarola non perché non meritino di esser visitate in una bella giornata di sole, ma semplicemente perché le altre 3 terre sono – al momento – raggiungibili (anche) percorrendo il sentiero del parco: avendo due giorni a disposizione e sperando in una giornata di sole successiva ho deciso di lasciare Monterosso, Vernazza e Corniglia per ultime per poter fare un po’ di sano trekking.

Tra l’altro a Riomaggiore c’è un tunnel al coperto – una volta usciti dalla stazione si trova sulla destra – decorato da un lunghissimo murales Silvio Benedetto. Si chiama Sequenza della memoria ed è stato realizzato direttamente sul posto, direttamente dall’artista e direttamente a mano. Sarà bello vederlo!

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Ritroverai Silvio Benedetto sulla facciata del Municipio in via Telemaco Signorini. Dalla piazza sottostante si gode un bellissimo panorama sul piccolissimo golfo di Riomaggiore.

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Purtroppo una delle attrattive più visitate di Riomaggiore, la famosa Via dell’Amore, al momento è chiusa. Ma credetemi: troverete tantissimi posti alle Cinque Terre in cui scorgere pizzichi di romanticismo. Quindi prendete il treno: in 3 minuti sarete a Manarola.

Manarola vanta il presepe più grande del mondo, che viene realizzato durante il periodo natalizio, ma che rimane visibile per tutto il resto dell’anno. Lo trovate sulla Collina delle Tre Croci, alzando gli occhi dalla piazza principale.
Da lì parte via per Corniglia, sentiero non percorribile oggi, se non per un brevissimo tratto, tutto a picco sul mare, che dà l’idea di quanta meraviglia ci stiamo perdendo.

Cogliere il fascino della pioggia

Dai non posso non dirlo. Anche la pioggia ha il suo fascino. E volente o nolente siamo in un posto che rimane incantevole nonostante un’acqua abbondante e fastidiosa, l’umidità che si intrufola nelle scarpe e le giacche che si bagnano. Godiamoci il momento! 

Leggere una poesia di Montale a Monterosso

Prendete il treno e scendete a Monterosso. Dalla stazione vi ritroverete sul lungomare. In questo punto sembra che la terra, tra alberi di limoni, viti e ulivi abbracci amorevolmente il suo mare. Monterosso è il paese tanto amato e decantato da Eugenio Montale – di sicuro durante il periodo scolastico avrete letto una delle sue poesie. Ora durante questa giornata di pioggia è ora di rispolverare i ricordi.

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Fermatevi in un bar lungo la costa, oppure tra i vicoli del centro storico e iniziate a leggere una (o più!) poesia di Montale.

Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s’abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l’anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d’intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.

I limoni – Eugenio Montale

Passerete un’ora piacevolissima.
Se poi avrete voglia di passeggiare con l’ombrello, di fronte a Punta Mesco c’è Villa Montale, l’edificio in cui il poeta fin dall’infanzia ha trascorso le sue vacanze estive. Oggi è una residenza privata, non è possibile visitarla ma solo fotografarla.

Non solo Cinque Terre: prova a spostarti a Levanto

Siamo alle Cinque Terre è vero, ma nulla ci vieta di visitare i suoi dintorni. Il tempo in Liguria è abbastanza mutevole e magari allontanandoci dalla base possiamo sperare in una località che ci conceda di passeggiare almeno senza ombrello. Andiamo a Levanto!

Levanto si trova ad appena 10 minuti di treno da Monterosso ed è una cittadina affascinante e colorata, entrata da qualche tempo nell’associazione Cittàslow per la sua filosofia del buon vivere. Considerate che Levanto è una delle mete più apprezzate dai surfisti, quindi se il mare è inferocito non tarderete a vedere ragazzi spericolati con le loro tavole.

Dalla stazione il centro storico si raggiunge comodamente a piedi, così come il lungomare. Non perdetevi una passeggiata per l’ex via dei Forni,  oggi via Guani, e le sue botteghe storiche, la chiesa di Santa Andrea e via Garibaldi. Se la pioggia vi ha inseguito è il momento giusto per comprare qualche ricordino da portare a casa 🙂