Soprattutto nelle stagioni più calde non è così raro imbattersi in gattini orfani; questa ovviamente non è la prassi, solitamente mamma gatto si prende sempre cura dei suoi piccoli e ne è anche molto gelosa, ma in alcune circostanze questo non si verifica.

E’ importante quindi sapere come è meglio comportarsi in queste circostanze.

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Gattini orfani: accertarsi che lo siano veramente

Prima di tutto bisogna accertarsi che siano effettivamente orfani: la mamma infatti potrebbe essersi allontanata solo momentaneamente per procacciarsi il cibo (solitamente infatti rimane comunque nelle vicinanze, sia perchè i piccoli devono essere allattati diverse volte durante l’arco della giornata sia per essere pronta a difenderli da eventuali pericoli). La cosa più corretta da fare è quindi quella di restare appostati per una mezz’oretta/un’oretta, così da dare il tempo alla gatta di ritornare a prendersi cura dei propri piccoli; si può eventualmente perlustrare il circondario, nella speranza di vedere una micia con le sembianza di colei che ha partorito non da molto.

E nel caso in cui questo non avvenisse?

Le prime cure salvavita

Sicuramente lo sbaglio più grosso sarebbe quello di abbandonare i piccoli al loro destino, anche nel caso in cui non desiderate/potete prendervene cura personalmente. Se invece venite subito rapiti da tanta tenerezza e date subito ascolto al vostro cuore, seppur non abbiate mai messo in conto la possibilità di adottare un micio, la prima cosa da fare è portare i gattini da un veterinario: è infatti importante sapere se godono di buona salute perchè, in caso contrario, è necessario intervenire tempestivamente; inoltre sarà in grado di darvi tutta una serie di istruzioni e consigli su come prendervene cura; ma approfittiamone per prenderli subito in esame:

  • bisogna procurarsi subito una scatola di cartone o un trasportino (magari chiedendolo in prestito ad un conoscente che possiede un gatto) da adibire a “nido”: al suo interno dovranno essere messe degli stracci o asciugamani al fine di creare un ambiente accogliente, caldo e tranquillo;
  • i gatti con pochi giorni di vita non sono ancora in grado di termoregolare, quindi è fondamentale scaldare il “nido” o con delle lampade a infrarossi, posizionandole alla giusta distanza per evitare che i piccoli si ustionino, o delle borse dell’acqua calda (vanno benissimo anche bottiglie di plastica contenenti acqua calda) da posizionare all’interno della scatola/gabbietta;
  • tra le prime cose da doversi procurare è del latte in polvere specifico per gattini. Per dose e modalità di preparazione, basta attenersi alle istruzioni scritte sulla confezione. Una volta preparato il latte, ne va testata la temperatura prima di somministrarlo ai piccoli, facendone cadere un paio di gocce sul dorso della propria mano; inoltre la tettarella del biberon deve essere piena per evitare che venga ingurgitata anche dell’aria (non è diverso dall’iter che bisogna seguire quando si deve allattare un bimbo appena nato). La soluzione ottimale sarebbe quella di affidarsi ad una gatta-balia, che abbia da poco partorito e che quindi abbia ancora del latte, ma questa si dovrebbe considerare una circostanza piuttosto fortunata. Importante sapere che i piccoli appena nati hanno bisogno di mangiare circa ogni 2 ore, quindi poco ma spesso; questo comporta la necessità di puntare la sveglia con una certa frequenza anche durante la notte; l’ideale sarebbe quella di organizzare dei turni tra tutti i membri della famiglia, in modo che questa magnifica esperienza non diventi troppo stancante e quindi difficile da gestire. Allo stesso modo, nel caso in cui le vostre giornate fossero piene di impegni, l’ideale sarebbe quella di chiedere supporto ad un conoscente (parente, amico, vicino di casa), che si prenda cura dei piccoli nelle ore in cui siete obbligati ad assentarvi da casa. Comunque, man mano che i piccoli crescono, le poppate diminuiranno e quindi saranno via via sempre più diradate;
  • durante le prime 3 settimane di vita minzione e defecazione non sono spontanei, ed è infatti mamma gatta che stimola questi normali processi fisiologici; quello che dovete fare voi, dopo ogni poppata, è quello di massaggiare la zona ano-genitale con un batuffolo di cotone imbevuto di acqua tiepida;
  • alla fine della quarta settimana bisogna cominciare con lo svezzamento.

É molto importante osservare e monitorare i cuccioli: devono essere vitali, devono voler mangiare (ed è quindi buon segno se richiedono cibo e mangiano con appetito), devono aumentare di peso giorno dopo giorno, muoversi quando li maneggiate; sono comunque sempre dei neonati, quindi è normale che le loro giornate siano scandite da lunghe ore di sonno intervallate solo dalle poppate. Intorno alla terza settimana però cominceranno ad essere più vispi, curiosi anche dell’ambiente che li circonda, cominceranno a giocare tra loro; l’importante è lasciarli liberi di perlustrare l’ambiente e di fare le loro prime esperienze, ma sempre sotto la vostra stretta sorveglianza.

Nel caso doveste vedere qualche anomalia, rivolgetevi subito al veterinario.

La cosa che suggerisco è di cercare fin da subito, tra i vostri conoscenti o con il passa parola, persone fidate che abbiano il desiderio di adottare uno dei gattini della cucciolata una volta terminato lo svezzamento; è infatti consigliabile che, fino ad allora. tutti i mici vivano insieme, perchè la possibilità di interagire tra di loro stimola anche un corretto sviluppo cognitivo-comportamentale, diminuendo così il rischio che da adulti siano soggetti aggressivi.

Non fatevi spaventare subito dalla situazione, come è comunque normale che sia se non avete mai avuto precedenti esperienze di questo genere, se prima di allora non avete mai pensato ad adottare un animale e la vostra giornata è già scandita da mille impegni: seppur si tratti di un’esperienza che va comunque presa e gestita con responsabilità e che richiede un certo impegno, con un po’ di organizzazione è fattibile per tutti; anzi, la bellezza e tenerezza che degli esserini così piccoli e indifesi sono in grado di regalare, riuscirà a sfumare qualsiasi vostra incertezza. Potrebbe essere per voi un’esperienza unica quella che il destino ha deciso di riservarvi, verrete sicuramente ricompensati emotivamente.

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