Il vostro viaggio in Sicilia vi porta tra Trapani, Palermo e Agrigento? Non potete fare a meno di fare un salto a Selinunte e visitare il suo Parco Archeologico. Per alcuni versi il Parco Archeologico di Selinunte è più affascinante della Valle del Templi: il parco è completamente affacciato sul mare siciliano e si può passeggiare liberamente tra e nelle rovine. Qui vi racconto la nostra visita.

Parco Archeologico di Selinunte: quando andare e come arrivare

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Partiamo dalle informazioni base per visitare il Parco Archeologico di Selinunte.
I giorni e gli orari di entrata vanno dal lunedì alla domenica, dalle 9 alle 18. I biglietti costano 6€, il ridotto costa 3€.

Nel territorio di Castelvetrano sono presenti due punti di accesso: il primo si trova nel borgo di Marinella di Selinunte in Via Selinunte, l’altro nel Borgo di Triscina di Selinunte in Viale del Mediterraneo. Queste sono le porte d’ingresso dove poter lasciare la propria auto.

Per visitare il parco vi consiglio di munirvi di un mezzo di trasporto privato che vi permetterà di raggiungere il luogo comodamente. Se arrivate da Palermo o da Trapani prendete l’autostrada A29 in direzione Mazara del Vallo e uscite a Castelvedrano. Se arrivate da Agrigento o da Sciacca percorrete la strada statale 115 fino allo svincolo Castelvetrano-Marinella di Selinunte.
In entrambi i casi continuante fino a raggiungere Marinella di Selinunte e seguite le indicazioni che troverete per il parco.

Cercate di raggiungere il parco la mattina presto per evitare il forte caldo. Un consiglio importante per la visita? Munitevi di cappello e acqua! Ne avrete bisogno, ve lo assicuro.

La storia del Parco Archeologico di Selinunte

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Non si può visitare il Parco Archeologico di Selinunte senza conoscere la sua storia e le vicende che l’anno portata a essere – anche se per un breve periodo – una delle più importanti colonie della Sicilia greca.

Tra il 650 e il 628 a.C. i coloni di Megara Hyblea, i Megaresi di Sicilia, fondano la colonia di Selinunte. Il nome di Selinunte deriva dal greco Sèlinon, termine con cui veniva designato l’appio, un prezzemolo selvatico che, fiorito, emana un intenso profumo, e che cresceva abbondante nella zona.

I Megaresi erano alla ricerca di nuovi sbocchi commerciali nella zona meridionale dell’isola e li trovano in questo territorio. Fino al 420 a.C. Selinunte cresce e diviene un’importante colonia, popolandosi enormemente e intrecciando rapporti con i caraginesi e con i greci.
Nel corso di due secoli vengono costruiti edifici di culto e imponenti opere pubbliche di grande qualità. Grazie alla sua espansione vengono fondati l’Acropoli, il Santuario della Malophoros e una piccolo sub-colonia, la vicina Eraclea Minoa.

Intorno al 413 a.C. però, i progetti espansionistici di Selinunte vengono bloccati da un scontro con Segesta, appoggiata da Cartagine e Atene. Annibale Magone, capo delle truppe dei cartaginesi, riesce a schiacciare Selinunte e la saccheggia del tutto, salvando solo bambini e donne.

Selinunte, con l’appoggio di Siracusa, tenta una ripresa ma senza successo: finisce definitivamente nelle mani dei cartaginesi nel III secolo a.C. I cartaginesi si occuperanno della ricostruzioni dell’Acropoli di Selinunte e diffonderanno la civiltà punica e nuovi culti.

Tra il III e il II secolo a.C., nel corso della prima guerra punica, Selinunte cerca nuovamente di riemergere con l’aiuto dei romani, ma senza successo. Dopo le guerre rimarrà inabitata per un lunghissimo periodo.

Cosa vedere nel Parco Archeologico di Selinunte

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Il Parco Archeologico di Selinunte è molto vasto e merita una mezza giornata per visitarlo tutto. Siete nel parco archeologico più grande d’Europa, lo sapete?

Possiamo dividere il parco in sette zone distinte: l’Acropoli, dove si trova l’area sacra, ricca di templi; la Collina di Manuzza, dove sorgeva l’antico impianto abitativo e l’agorà; la Collina Orientale, dotata di un’area sacra monumentale e dei templi di Hera e Zeus; la Collina della Gaggera, dove si trovano il santuario della Malophoros e di Zeus; il quartiere artigianale; il battistero bizantino; le Cave di Cusa, situate a 11 km dal parco.

Cartina alla mano, quali sono i punti in cui fermarsi? Il Tempio C è tra i più antichi templi di tutta l’acropoli e fu probabilmente costruito intorno al 580 a.C. Probabilmente questo tempio è dedicato al dio Apollo. All’interno del tempio sorgeva un altare per i sacrifici e infondo si trovava una statua della divinità. Il Tempio D è molto simile al tempio precedente, ma probabilmente era dedicato a Giove.

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Su una collina ad est dell’acropoli sorgono altri tre templi (G, F, E) a testimonianza dello spirito costruttivo della popolazione, che deriva, più che dalla sua devozione religiosa, dal forte spirito di emulazione tipico della civiltà greca.

Non dimenticate che le sculture ritrovate negli scavi di Selinunte si trovano soprattutto nel Museo Nazionale Archeologico di Palermo. Ma l’opera più famosa, l’Efebo di Selinunte, si trova attualmente presso la Casa del Viaggiatore, nell’Acropoli, ed è visionabile con un biglietto d’ingresso di 4€.

E dopo la visita…

Il Parco Archeologico di Selinunte si trova a pochi passa da Marina di Selinunte. Vi consiglio quindi di non perdere l’opportunità di fare un tuffo nelle acque cristalline di questa zona della Sicilia.
Fermatevi qualche ora sulla spiagge, fate il bagno e mangiate in uno dei chioschetti che affacciano sul mare: scoprirete il pane cunzato, pane condito con pomodoro fresco, basilico, capperi e spesso sardinepiù buono di sempre!

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