In Dublin’s fair city

Così inizia Molly Malone, una delle canzoni tradizionali più ricorrenti nella scaletta dei gruppi che suonano musica irlandese.

Fair city, bella città. E di bello, Dublino, ha veramente tanto da offrire. Capitale della Repubblica d’Irlanda, sviluppatasi lungo il corso e fino alla foce del fiume Liffey, nasce da due insediamenti: uno vichingo e uno celtico. Luogo di incontro di culture diverse fin dalla sua fondazione, ancora oggi la città continua ad attirare visitatori da ogni parte del mondo, impazienti di fruire di quanto questa possa loro offrire.

Ma non sempre, purtroppo, si può approfondire quanto si desidererebbe la meta dei nostri viaggi. Dopo aver già parlato degli appuntamenti annuali di Dublino, la domanda quindi sorge spontanea: su cosa concentrarsi per avere un’esperienza il più completa possibile in breve tempo?

Proviamo allora a suggerire cinque mete da non perdere in caso di visita touch and go!

Writer’s Museum

Piccolo museo fuori dai circuiti più tradizionali, si trova in Parnell Square North e si affaccia sul suggestivo Garden of Remembrance. Come suggerisce il nome stesso, si tratta di un museo che raccoglie e illustra biografia e bibliografia di numerosi scrittori irlandesi, con teche contenenti oggetti a loro appartenuti. Il percorso si snoda lungo pannelli numerati e accompagnati dalla descrizione dell’audioguida, disponibile anche in italiano.

Piccola nota: all’accoglienza potreste trovare un impiegato che potrebbe dirvi che quel giorno il museo è chiuso: non dategli corda, sembra sia un suo modo di divertirsi!

Dublin Castle

Il Castello di Dublino

Il castello di Dublino è uno dei luoghi più simbolici della città. Situato lungo il corso del Liffey e oggi accessibile da Dame Street, la costruzione originale risale al XIII secolo. Durante il periodo coloniale fu sede del rappresentante della Corona inglese, ruolo mantenuto fino all’indipendenza della Repubblica d’Irlanda dal Regno Unito. Oggi ospita una mostra permanente, con un tour (attenzione, fruibile solo in lingua inglese) che permette la visita alle varie sale e strutture del complesso, compresa una parte degli scavi che negli anni ’80 hanno riportato alla luce una porzione della originale struttura normanna.

St. Stephen’s Green

Escludendo Phoenix Park, il quale si trova un po’ fuori mano rispetto agli itinerari urbani e la cui visita richiederebbe troppo tempo, St. Stephen’s Green è il più esteso fra gli spazi verdi cittadini. Situato nel cuore della zona urbana e accessibile tramite Grafton Street, la famosa “via dello shopping”, risale al XVII secolo, quando si decise di recintare e preservare un terreno all’epoca adibito a pascolo. Al suo interno sono presenti alcuni punti di interesse come l’Arco dei Fucilieri, il busto di Joyce e il giardino dedicato a Yeats. L’aspetto più scenografico è senza dubbio costituito dagli scorci di prati e corsi d’acqua, lungo i quali è consigliato fermarsi per mangiare qualcosa all’aperto, tempo permettendo!

Temple bar

Si può pensare a Dublino senza che la mente corra al pub, pittoresco locale tipico della cultura anglosassone? Scommettiamo di no. Temple Bar, quartiere della città dal quale prende il nome l’iconico pub qui situato, è la zona perfetta per avere un assaggio, non solo in senso figurato, di ciò che Dublino ha da offrire. Vita notturna, musica tradizionale, esibizioni all’aperto, cucina tipica: ognuno dei tanti locali presenti in questa parte della città offre di tutto ciò una scelta praticamente illimitata ogni giorno della settimana, e per visitarli tutti si dovrebbe organizzare un vero e proprio tour fra i pub. Il quartiere è da considerarsi il centro storico della città, racchiuso con le sue strade acciottolate fra la sponda meridionale del Liffey e il Dublin Castle.

St. Patrick Cathedral

Cattedrale S.Patrick

Per concludere il tour delle mete imperdibili, arriviamo infine alla cattedrale di San Patrizio. La tradizione vuole che sia stata fondata come semplice chiesa in prossimità del pozzo dove il Santo era solito battezzare gli irlandesi che si convertivano. Nel corso del XII secolo l’originale struttura venne riedificata in pietra, per poi venire elevata a rango di cattedrale il secolo successivo. Nonostante ancora oggi sia sede a tutti gli effetti della Chiesa Anglicana d’Irlanda, la cattedrale custodisce curiosità che la rendono tappa imperdibile a prescindere dal suo significato religioso: per esempio, al suo interno sono ospitate le spoglie di alcuni irlandesi illustri, fra i quali spicca Jonathan Swift, autore de “I viaggi di Gulliver” e decano della cattedrale nel XVIII secolo. L’edificio è circondato dal St. Patrick’s Park, zona verde ricca di panchine, ideale per riposarsi.