Grazie alla pellicola “Il mandolino del capitano Corelli”, Cefalonia è riuscita a rinascere a nuova vita, lasciandosi alle spalle la devastazione della guerra e del terremoto.

Conosciuta anche come Keffalonia, la più grande delle isole Eolie ha molto da offrire ai turisti che intenderanno sceglierla come meta della loro vacanza.
Cefalonia offre un ventaglio di opportunità che spaziano dalla rilassante spiaggia ai più impegnativi musei storici, dove è conservato il drammatico passato di un isola tutta da scoprire.  Un luogo speciale che è riuscito a rimboccarsi le maniche grazie al successo del grande schermo, e che ha saputo sfruttare questa seconda occasione per splendere di nuovo di luce propria.

Fare il bagno a Myrtos Beach

Una delle principali attrazioni che “L’isola del capitano Corelli” offre ai turisti sono senza dubbio le sue spiagge, prima tra tutta la famosissima Myrtos Beach.
Myrthos Beach è uno dei luoghi più fotografati di tutta la Grecia, spesso apparsa su numerose riviste e giornali, sia nazionali che internazionali, per invogliare i lettori a scegliere la Grecia come meta di vacanza. La famosa spiaggia è una mezzaluna di circa un chilometro, bianca grazie alla presenza dei candidi ciottoli,  stretta da un lato dal turchese vivace delle acque marine e dall’altra dalla scogliera calcarea.

Per raggiungere questo piccolo angolo di paradiso terrestre  basterà percorrere la piccola stradina a zigzag, caratteristica del luogo, e finalmente adagiare il vostro asciugamano sulla lattea spiaggia, abbandonando ansia e stress quotidiani. La spiaggia offre poi al morir del suo il suo vero spettacolo: è infatti al tramonto che l’arancione e il rosso colorano di nuova scintilla la sabbia, il mare e la scogliera intorno.

O in una delle altre famose spiagge di Cefalonia

Ovviamente Myrtos è sola una delle numerose spiagge presenti a Cefalonia, ma tante altre come Mounda (spiaggia di tipo sabbiosa)  o Antisamos ( spiaggia di sassi bianchi) attendono con trepidazioni turisti e viaggiatori da tutto il mondo.

Vedere com’era la vita sull’isola prima del terremoto

Ma Cefalonia non offe solo divertimento e relax a chi la sceglie: per i più curiosi e appassionati di storia l’isola offre l’opportunità di visitare musei e monumenti importanti.

In un sofistica palazzo dell’isola ha sede la fondazione Focas- Kosmetatos : qui sono esposte in mostra preziose collezioni di arredi nonché di monete d’epoca.
La particolarità di questo museo risiede, oltre che nelle opere esposte, testimonianza di una cultura e di un tempo che fu, soprattutto nella sua sede: il palazzo infatti fu completamente distrutto dal terremoto che si abbatté sull’isola e che provocò diversi danni. Sulle sue macerie fu ricostruito l’attuale palazzo, pur tuttavia rispettando fedelmente il suo antenato. Un’area di questo museo è poi interamente dedicata al terremoto del 1953, dove sono esposte, in modo permanente, le foto e i documenti che ritraggono e testimoniano cos’era e com’era la vita sull’isola prima del drammatico evento.

Visitare il Monastero Agiou Gerasimou

Assolutamente imperdibile è poi il Monastero Agiou Gerasimou: il luogo è una meta di pellegrinaggio fondamentale delle isole fondato intorno al ‘500.  Eretto dal santo patrono di Keffalonia, il monastero originariamente era costituito solamente da una piccola grotta, successivamente inglobata in una chiesa nella quale sono poi state riposte le spoglie del santo fondatore.

Altrettanto mozzafiato e imperdibile è senza dubbio la fortezza di San Giorgio: la sua è una storia lunga, le cui origini affondano le radici nel cinquecento , grazie all’opera e all’estro artistico dei Veneziani; fu proprio la sua bellezza e la sua posizione strategica a renderla per oltre duecento anni la candidata migliore al ruolo di capoluogo dell’isola.

Godere della bontà della cucina e del vino di Cefalonia

Dopo tutto quel mare e quel sole, dopo le giornate trascorse a ripercorrere la storia e la santità dell’isola di Cefalonia è giusto dedicarsi anche a un po’ di attività salutari, come mangiare! E anche sotto questo aspetto l’isola del capitano Corelli non si fa certo trovare impreparata: anzitutto è d’obbligo godere del nettare del luogo.

Parliamo ovviamente del vino Robola: il vino di Robola viene prodotto da uva bianca autoctona, coltivata per lo più sulle pendici del monte Enos.  Si tratta di un vino bianco, secco si ma dagli aromi davvero molto gradevoli; questo è sicuramente il risultato di un’agricoltura attenta e selezionata per offrire al cliente un prodotto davvero pregiato.

Tante sono poi le prelibatezze culinarie che potrete assaggiare su questa isola: dai piatti più internazionali a quelli locali, sicuramente più particolari – gyros, mussaka, involtini di vite, pesce alla piastra con tanto aneto, formaggi di capra locali – dove sapori e odori nuovi sapranno aprire orizzonti sconosciuti anche al palato.

 

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