Ci pensavo proprio l’altro giorno… Lisbona lascia un segno indelebile nella memoria. Anche se il mio viaggio risale a qualche mese fa ogni tanto mi fermo a pensare a quanto mi sia piaciuta questa città, una di quelle capitali europee in cui mi piacerebbe vivere. Ed ecco che mi sono ritrovata a scrivere del perché Lisbona ti rimane nel cuore…

Quel tram numero 28: un po’ turistico, un po’ anima della città

Girare con il tram numero 28 è una di quelle cose che rientrano nella lista delle cose da fare e che rientreranno a seguire tra le cose che vi rimarranno nel cuore di Lisbona. Segnalato dalle migliori guide turistiche e sicuramente dagli amici che ci sono stati, il 28 è il classico tram, quello giallo, vecchissimo, con gli interni scuri e le panche di legno lucidissimo, risalente agli anni ’30.

Attraversa rumorosamente il cuore di Lisbona in un percorso ondulato pieno di salite e discese, da Praca Martim Moniz fino a Campo Ourique. Ma oltre al fascino di un mezzo di trasporto vintage, il tram numero 28 stupisce per essere frequentato un po’ da turisti di tutto il mondo, un po’ da locali, vecchietti con buste della spesa, studenti con libri in mano, mamme con passeggino. È questo il bello del tram numero 28: percorre l’anima architettonica della città, con il cuore umano palpitante che lo frequenta, in una danza univoca e indimenticabile.

Il fiume con la stessa intensità del mare, il Tago

Non amo particolarmente ne fiumi ne laghi – scusate, ma sono gusti, forse ancora non ho trovato il MIO fiume e il MIO lago – preferisco il mare e il suo odore. Ma il Tago, il fiume che spacca in due Lisbona, è tutta un’altra storia!

La sua immensità profuma di mare, sarà per la netta vicinanza all’Oceano. Se ti metti lungo le sue sponde sembra di essere sul lungo-mare e la sensazione è bellissima, puoi provare a immaginare un orizzonte infinito. In più l’atmosfera è rallegrata da quella struttura rosso-mattone così simile a quello di San Francisco, il ponte 25 de Abril, che si integra con tutto il panorama in modo estremamente perfetto.

Dopo una salita c’è sempre una discesa

Lisbona è speciale anche per la sua urbanistica, le sue numerose salite e le altrettante discese, strette o lunghe che siano. Io sono ben allenata con i miei 7 colli romani, ma qui le strade sono belle ripide 🙂
Di certo le salite e le discese di Lisbona sono una bella scoperta: sanno di sardine, di frutti di mare fritti e di orate appena pescate (ehi vi è venuta fame? Leggete dove mangiare a Lisbona), si colorano di panni stesi e nuche bianche. Sono le stesse che conducono al cuore rosso della città, l’Alfama, la parte più antica e caratteristica, da dove ti puoi sporgere e vedere i tetti mattonati e le facciate bianche bianche, dove ti puoi perdere e ritrovarti davanti a opere di street art eccellenti oppure al Castello di San Giorgio…

Qui è dove passeggiò Pessoa

lisbona-torre-di-belem
A me Pessoa è sempre piaciuto, lo trovo uno dei più romantici scrittori di sempre e Lisbona è la sua casa, dove vi passeggiò a lungo. Ripercorrere i luoghi che lo hanno visto protagonista è emozionante, soprattutto se siete dei suoi ammiratori: dal celebre caffè A brasileira, punto di ritrovo degli intellettuali dell’epoca di Pessoa, fino alla sua casa in Largo de São Carlos, fatelo leggendo qualche passo dello scrittore, come questo:

“La campagna o la natura non mi possono dare niente che valga la maestà irregolare della città tranquilla, sotto il chiaro di luna, vista dalla Graca o da S.Pedro de Alcantare. Non ci sono per me fiori come il ricco cromatismo di Lisbona sotto il sole”