Christo con la sua passerella sul Lago d’Iseo ha suscitato l’interesse di milioni di persone, diventando in questi giorni un vero e proprio caso nazionale. Un’orda (e più!) di gente si è spostata, e continua a spostarsi, per vedere l’opera dal vivo, per fotografarla, fotografarsi e condividerla sui social network (per la serie c’ero anch’io!).

Tutto a un tratto il popolo ha cominciato a parlare di arte contemporanea, “impacchettamenti”, installazioni sull’acqua, The Floating Piers… Da qui che è nato il mio interrogativo: si saranno forse chiesti chi è Christo e cosa ha fatto prima della passerella sul lago?

Chi è Christo?

Christo Vladimirov Yavachev è un artista bulgaro, classe 1935. Dopo aver girato l’Europa e aver sperimentato varie tecniche artistiche, tra cui la pittura astratta, si è fatto notare dal mondo dell’arte grazie alla sua tutta personale tecnica dell’impacchettamento. Ha iniziato avvolgendo piccoli prodotti di uso comune, come lattine, bottiglie, sedie, automobili, per arrivare a impacchettare persone e poi veri e propri monumenti.

L’impacchettamento è il modo utilizzato da Christo per rendere più evidente il mistero che avvolge l’oggetto nella civiltà. Tanto criticati da gran parte della società che vi ha visto un insulto a opere antiche e storiche, gli impacchettamenti di Christo, assumendo l’aspetto della scultura, diventano un prodotto autonomo, altra cosa rispetto a quello che sta sotto o dietro.

Con la moglie Jeanne Claude Denat de Guillebon, Christo inizia un percorso di vita e artistico comune, diventando fra i maggiori rappresentanti della land art, una forma d’arte basata sull’intervento dell’artista sul territorio naturale (deserti, praterie, mari e parchi) e opere su grande scala.

La coppia di artisti crea alcune delle opere visivamente più spettacolari del XX e del XXI secolo. Purtroppo le opere sono state temporanee, costruite e poi smontate… ma ne restano foto, video e ricordi di milioni di visitatori di tutto il mondo che le hanno “vissute” con piacere e stupore.

A seguire le opere più famose realizzate dalla coppia di artisti.

Le opere più celebri di Christo e Jeanne-Claude

1968 – Museo d’arte Kunsthalle a Berna
Quello al Museo dell’arte di Berna è il primo imballaggio di un edificio intero effettuato dalla coppia di artisti.

1968 – Fontana di piazza del Mercato e Fortilizio dei Mulini di Spoleto
La doppia installazione è stata eseguita in occasione del Festival dei Due Mondi, conosciuto anche col nome di Spoleto Festival, una manifestazione internazionale di musica, arte, cultura e spettacolo.

1970 – Monumento a Vittorio Emanuele II a Milano
L’opera va ad intaccare uno dei simboli più importanti del Risorgimento italiano: la statua del Re posta al centro di Piazza Duomo.

1972 – Valley Curtain in Colorado
L’installazione è composta da un telo arancione lungo 400 metri che percorre le Montagne Rocciose del Colorado. L’opera non è durata molto: dopo poco più di un giorno il  vento la distrusse.

1974 – Porta Pinciana a Roma
Christo e Jeanne-Claude impacchettano la Porta che fa parte delle Mura Aureliane e che collega Villa Borghese al centro di Roma

1976 – Running Fence in California
È una lunghissima recinzione di alcuni chilometri di teli di nylon bianco (ne furono usati circa 200mila metri quadrati) che percorre la California.

1983 – Surrounded Miami Islands in Florida
11 isole
della baia di Biscayne (vicino a Miami) circondate da oltre 600mila metri quadrati di polipropilene fucsia, l’opera concettualmente ricorda la passerella sul Lago d’Iseo.

1984-1991 – The Umbrellas in California e in Giappone
L’installazione è formata da 1.500 grandi ombrelloni gialli installati sulle spiagge della California: alti 6 metri e larghi quasi 9. L’opera è stata riproposta pure in Giappone.

1985 – Pont Neuf a Parigi
La coppia di artisti sceglie il ponte più vecchio di Parigi per realizzare una delle loro opere più famose. L’imballaggio del ponte fu mantenuto per un mese: furono usati 40mila metri quadrati di telo di poliestere giallo ocra.

1995 – Wrapped Reichstag a Berlino
L’impacchettamento della sede del parlamento tedesco rappresenta l’opera più celebre. Servirono 100mila metri quadrati di tessuto e si stima che più di cinque milioni di turisti andarono a vederlo tra il 24 giugno e il 7 luglio di quell’anno.

1998 – Verhüllte Bäume a Basilea
Con quest’opera gli artisti hanno imballato 178 alberi del Berower Park. Servirono 55mila metri quadrati di tessuto e 23 chilometri di corda.

2005 – The Gates a New York
The Gates è stato realizzato nel 2005 a Central Park, il grande parco di New York. L’installazione durò poche settimane: era un percorso lungo 37 chilometri, fatto di materiale arancione intervallato da oltre 7mila portici alti cinque metri.

La passeggiata sulla passerella

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“Vi farò camminare sulle acque, meglio se verrete senza scarpe; sarà una passeggiata dove sentirete le onde sotto i vostri piedi”

Così Christo ha presentato la sua ultimissima opera d’arte, una passerella arancione che collega Sulzano a Monteisola e permette a tutti, anche ai cagnolini, di passeggiare sulle acque. Il vero nome è The Floating Piers e rimarrà sospesa sul Lago d’Iseo solo fino al 3 luglio.

Di sicuro avrete già sentito tantissime notizie sull’affluenza anormale che ha visto la provincia di Brescia in questi giorni, sui ritardi e gli annullamenti delle linee ferroviarie, sulle code lunghissime stile-Expo che bisogna sorbirsi prima di mettere piedi sulla passerella.
I visitatori che hanno avuto la fortuna di camminare sulle acque assicurano che è un’esperienza imperdibile. Dal ponte si vedono le montagne e i paesini sotto un’altra prospettiva, diversa dal solito. Se potete programmate la vostra gita la mattina prestissimo, per evitare code, ritardi e ammirare l’alba sul Lago d’Iseo.