A inizio settembre, durante un fresco sabato pomeriggio, ci siamo ritrovati nel Labirinto di Arnaldo Pomodoro a Milano. Vuoi sapere com’è andata?

Chi è Arnaldo Pomodoro

Prima di parlare del Labirinto, mi piacerebbe soffermarmi sulla figura dell’artista, per inquadrarlo in un preciso contesto storico e cercare di capire qualcosa in più del suo percorso artistico.

Arnaldo Pomodoro è uno scultore famoso a livello mondiale, fratello di Giò Pomodoro. Sicuramente avrete visto da qualche parte le sue forme geometriche, per lo più sfere di bronzo, sparse per le strade e le piazze delle principali città del mondo.

Pomodoro nasce nel 1926 a Montefeltro, ma dal 1954 si trasferisce a Milano. Dagli anni ’60 inizia a affrontare la tridimensionalità e a sviluppare la ricerca delle forme della geometria solida: i suoi cubi, le sfere, i dischi e le piramidi sono corrosi e scavati, quasi per poterne interrompere la loro perfezione.

Nel 1966 realizza una sfera di 3 metri e mezzo di diametro per l’Expo di Montereal (ora si trova a Roma, di fronte alla Farnesina): l’opera sarà la prima di una lunga serie che troveranno collocazione in molte altre città del mondo.

Nel corso della sua attività di artista, Pomodoro si dedica anche alla scenografia: realizza numerose ‘‘macchine spettacolari’’ per importanti lavori teatrali, dalla tragedia greca al melodramma, dal teatro contemporaneo alla musica. 

Cos’è il Labirinto di Arnaldo Pomodoro

Il labirinto di Arnaldo Pomodoro è un’installazione ambientale di circa 170 mq realizzata dall’artista nell’arco di sedici anni, dal 1995 al 2011, come riflessione e sintesi del proprio percorso.
Ci troviamo negli spazi sotterranei dell’attuale showroom Fendi, quello che un tempo era sede della stessa fondazione Pomodoro, ora trasferitasi in via Vigevano.

Qui i visitatori possono fare un viaggio magico e misterioso nella mente del Maestro, tra rielaborazioni di sculture già note e forme ancora in divenire. 

“Il mio Ingresso nel Labirinto è un invito nei meandri di un percorso, dove il tempo è trasformato in spazio e lo spazio a sua volta diventa tempo. Una riflessione su tutto il mio lavoro: il gesto di riappropriazione e di recupero di un’attività artistica che ha attraversato i decenni della mia vita e ne costituisce una sorta di sintesi. Perché il labirinto non può che essere percorso, nel suo stesso svelarsi motore oscuro di ogni esperienza umana che sempre si compie tra slanci e impasse, arresti e riprese: nel suo progredire verso una maturità che è ritorno all’origine e alla sua incertezza. Perché ritengo, come ha scritto Bruno Schulz che “maturare verso l’infanzia sarebbe l’autentica maturità”. 

La visita al Labirinto di Arnaldo Pomodoro

La nostra guida, dopo una bella introduzione su Pomodoro e la sua arte ci ha aperto la porta del labirinto, facendoci catapultare in un ambiente ispirato all’Epopea di Gilgamesh, primo poema epico della storia dell’umanità, inciso su undici tavolette d’argilla in caratteri cuneiformi.

Ho sempre subito grande fascino per tutti i segni, soprattutto quelli arcaici. Anche la scrittura mi ha attratto, dai segni primordiali nelle grotte, alle tavolette degli Ittiti e dei Sumeri, tanto che ho dedicato una mia opera, Ingresso nel Labirinto, a Gilgamesh, che è il primo (2000 a.C. circa) grande testo poetico e allegorico sull’esperienza umana. Le impronte che scavo, irregolari o fitte, nella materia artistica, i cunei, le trafitture, i fili, gli strappi, mi vengono inizialmente da certe civiltà arcaiche.

Tutte le opere del labirinto e gli stessi muri sono realizzati in fiberglass opacizzato e trattati. Il labirinto si presenta non solo come un luogo fisico, ma anche uno spazio del sapere, antropologico, come metafora della vita e vuole essere un omaggio alla scrittura e alla comunicazione. 

Informazioni utili

A organizzare le visite guidate al Labirinto di Arnaldo Pomodoro a Milano in via Solari 35 è la Fondazione Arnaldo Pomodoro.

Per scoprire gli appuntamenti mensili vi consiglio di guardare il sito della Fondazione Arnaldo Pomodoro.
I percorsi sono studiati per diverse fasce di pubblico, sia per bambini che per adulti!