I caffè sono posti ideali per incontrarsi con le amiche o fermarsi alla fine di una passeggiata romantica, sorseggiare calde bevande d’inverno e tè al limone rigeneranti d’estate. Ma cos’erano i caffè in passato e quando sono nati? Grazie a Milanoguida, prima agenzia di visite guidate a Milano, abbiamo partecipato a un tour davvero interessante, il tour dei Caffè Storici di Milano.
La visita guidata i Caffè Storici di Milano ci ha permesso di immergerci nell’atmosfera di un tempo, capire come era concepito il caffè e che significato aveva, oltre a farci entrare e conoscere alcuni dei locali storici di Milano ancora aperti!
Neanche a dirlo il tour ci è piaciuto tantissimo: abbiamo incontrato una guida, Laura, molto preparata, che ci ha spiegato e insegnato tantissime cose, ci ha regalato un nuovo modo di vedere le strade e i monumenti in cui siamo soliti passeggiare.
Oggi vorrei portarvi con me in alcuni dei caffè storici incontrati durante il percorso e condividere con voi le foto fatte durante il tour.
Caffè storici di Milano: chiariamoci le idee
I caffè iniziano a diventare importanti centri di incontro nel 1700, quando vengono presi come punto di riferimento dall’emergente borghesia. La borghesia, in opposizione ai salotti aristocratici e alle osterie popolari, sceglie i caffè per riunirsi, discutere su ciò che sta accadendo in città, scambiarsi opinioni, studiare nuove tesi di filosofia. È proprio nei caffè che prende vita la moderna filosofia illuminista.
Se nel corso del ‘500 e del ‘600 la nobiltà non abbandona le mura domestiche, che sono insieme luogo di incontro e di scambio, è solo nel ‘700 che la borghesia milanese scende in strada e inizia a frequentare i caffè. I caffè di un tempo erano associati alle bottiglierie e lontanissimi dalla concezione che ne abbiamo oggi: essendo il caffè una pianta ancora poco conosciuta, se ne cercavano gli effetti benefici e si consultavano gli speziali.
Purtroppo non abbiamo testimonianze certe sul primissimo caffè sorto a Milano, ma grazie a alcuni testi letterari sappiamo che l’usanza di frequentare caffè si diffonde proprio nel 1700. In uno scritto del 1733, Carlo Goldoni, in riferimento all’invasione di Carlo Emanuele di Savoia a Milano, parla di come lui si fosse vestito di corsa per andare in un caffè a aggiornarsi sugli avvenimenti.
Con la Restaurazione a Milano sorgono i primi caffè e le prime pasticcerie “moderne”; i caffè sono i luoghi d’incontro di intellettuali e pensatori, dove si discuteva più di politica che di affari e cultura, le pasticceria sono i posti preferiti dalle signore borghesi, che finalmente abbandonano le mura casalinghe.
I caffè di questi anni sono luoghi in cui si incontrano i cospiratori. Ecco quindi che a pochi passi dal Duomo c’era il famoso “Caffè della Peppina”, frequentato dai mazziniani che si battevano per l’indipendenza del nostro Paese, caffè totalmente in opposizione con il “Caffè della Cecchina”, situato di fronte al Teatro La Scala, dove si riunivano i sostenitori di Cavour.
Caffè storici di Milano: Caffè Spadari
Il nostro tour con Milanoguida inizia da Caffè Spadari, situato in piazza Pio XI, proprio di fronte la Pinacoteca Ambrosiana. Il caffè diviene famoso durante la Belle Époque, quando la caffetteria si unisce al marchio di pasticceria Le Tre Marie.
Le Tre Marie è una marca storica, simbolo della tradizione dolciaria milanese. L’origine del marchio è della fine dell’800 ma la confraternita delle Quattro Marie, da cui deriva il marchio, esiste dall’epoca sforzesca.
Si narra che nel 1150, alcuni cavalieri di ritorno dalla Terra Santa fondarono a Milano una delle più antiche associazioni benefiche, la Confraternita delle “Quattro Marie”: il forno della Confraternita offriva ai bisognosi farina e pane, in cambio di speciali monete di rame.
Negli anni il forno della confraternita perfeziona la sua arte e nel 1896, con l’avvento delle pasticcerie moderne, nasce la Pasticceria Tre Marie che si afferma per la qualità dei suoi dolci e del panettone. Non a caso la Maria centrale, visibile nel logo, tiene in mano proprio un panettone!
Caffè storici di Milano: Peck
Da piazza Pio XI ci spostiamo in via Spadari, e dopo aver salutato Passerini, locale storico famoso per il buonissimo gelato, arriviamo da Peck, una vera e propria istituzione in città.
Nel 1883 Francesco Peck, un intraprendente salumiere di Praga, decide di aprire una bottega di salumi e carni affumicate a Milano, in via Orefici 2, con l’ambizione di renderla la più prestigiosa salumeria della città.
Peck riesce nell’intento e il suo negozio diviene – oltre che luogo di culto di Milano – fornitore ufficiale della casa reale. Dopo il boom economico il locale passa in mano a altre famiglie che iniziano a ampliare l’offerta eno-gastronomica e spostano la sede nella via attuale. Ma a dare un vero e proprio tocco di classe al negozio sarà la famiglia Stoppani che aggiungerà nuove produzioni e punterà su un’offerta di altissima qualità.
Laura ci accompagna all’interno del locale storico e noi non possiamo far altro che aguzzare la vista e… il naso! Sembra di essere in un sogno: i banchi sono colmi di frutta brillante, pasta fatta a mano perfetta, cioccolatini che sembrano gioielli, piatti pronti a base di aragoste e ostriche. Da Peck, oltre che acquistare ottimi prodotti, si può pranzare o fare un aperitivo: qui le cucine sono totalmente a vista e sono gigantesche.
Prima di uscire ci offrono un pezzetto di panettone e anche se siamo decisamente fuori stagione ne approfittiamo.
Prima di proseguire con il tour uno sguardo al palazzo che ospita Peck: ammirate tutta quella opulenza di decorazione, testimonianza di sfarzo e ricchezza.
Caffè storici di Milano: Giovanni Galli, non un caffè ma una pasticceria
Il tour ora ci porta nella vicina via V. Hugo, di fronte le vetrine della Pasticceria Giovanni Galli. Un pullulare di dolci ci attende: siamo appunto in una pasticceria e non in una caffetteria, largo quindi a gelatine di frutta, marron glacè, praline, petali di rosa caramellati.
Anche se la vera sede storica della pasticceria si trova in Corso di Porta Romana, la sede di via V. Hugo – più recente – è ugualmente prestigiosa. La più importante produzione del posto è quella dei marron glacè ed è proprio per questo che Laura ci fa entrare e assaggiare la prelibatezza di Galli.
Da Giovanni Galli c’è una cura e una lavorazione particolare del marron glacé: il prodotto arriva direttamente dalle campagne intorno Napoli e la lavorazione richiede più di 10 giorni di preparazione.
Una piccola curiosità: in questa pasticceria lavorò per un po’ Lucia Bosè. Si racconta che Luchino Visconti, frequentatore della pasticceria, appena la vide ne rimase abbagliato e la convinse a partecipare a Miss Italia, spettacolo da cui ebbe inizio la carriera dell’attrice.
Caffè storici di Milano all’interno della Galleria Vittorio Emanuele II
All’interno della Galleria Vittorio Emanuele II visitiamo tre caffè storici importanti di Milano, vere e proprie istituzioni della città meneghina: Camparino, Biffi e Savini.
Poco prima di entrare nel cuore della galleria ci fermiamo da Camparino, locale storico nato nel 1914. Camparino è un capolavoro della Milano Liberty: è qui che re Umberto I e Edoardo VII d’Inghilterra bevevano al banco il Bitter. Il locale fu frequentato anche dai Futuristi.
Oggi rimane un punto di riferimento per chi ha voglia di un aperitivo veloce, che riprenda la ricetta classica del Campari. All’interno si possono vedere i mosaici originali e il lampadario del secolo scorso.
Entrando in Galleria ci fermiamo al Gran Caffè Biffi che incarna l’emblema della qualità e della ricercatezza in campo gastronomico dalla fine del 1800. Il locale venne scelto da casa Savoia come luogo di incontro, ma piaceva molto anche a Garibaldi, a cui il caffè dedica una torta che si può assaggiare ancora oggi.
Da Biffi si può vedere uno strumento chiamato il rattin che in passato, quando ancora non c’era la luce elettrica, serviva per spegnere le luci del lampadario del locale.
Scivoliamo nel vicino Caffè Bistrot Savini che nel corso del tempo ha avuto come clienti, personalità come Puccini, Marinetti, Verdi, D’Annunzio, De Chirico, Hemingway, Chaplin.
Caffè storici di Milano: Sant’Ambroeus
Uscendo dalla Galleria Vittorio Emanuele II ci troviamo di fronte a piazza della Scala e corriamo verso Corso Matteotti per la prossima tappa: Caffè Sant’Ambroeus.
È qui che si conclude la nostra visita. Il Sant’Ambroeus conserva al suo interno dei bellissimi lampadari anni ’30, mentre gli arredamenti sono totalmente moderni. In questo caffè i dolci sono una vera e propria opera d’arte e spesso si ispirano agli eventi della città.
Cosa provare al Sant’Ambroeus? Gli ambrogiotti, finissimo cioccolato ripieno di zabaione, e la loro personale versione della barbagia, bevanda a base di caffè e cioccolata!
Informazioni su Milanoguida
Milanoguida è la prima agenzia di visita guidate a Milano e si rivolge a tutti coloro che desiderano scoprire Milano. Le visite e i tour organizzati sono adatti ai turisti ma anche a chi vive a Milano.
Per chi desidera avere un’idea più chiara di ciò che propone Milanoguida consiglio di visitare il sito su www.milanoguida.com e di fare una passeggiata virtuale tra le sue numerose proposte. Per qualsiasi domanda o per prenotazioni scrivete a info@milanoguida.com.
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