Quella che The GIRA ha – sapientemente direi – chiamato #laprima, insomma l’attraversata d’Italia a bordo di un ape-calessino da Milano a Catania (di cui vi parlo qui) ha rappresentato, per alcuni aspetti, il viaggio delle prime volte.

Devo ammettere che sono state soprattutto prime volte legate al mondo culinario (ho addentato superbi arancini siciliani colmi di ragù, la famosa paposcia del Gargano, i peperoni cruschi lucani; ho fatto colazione con arance dell’orto appena spremute, e come la fanno gli abruzzesi, con le neole; ho pucciato-inzuppato-intinto-zuppato-abbagnato la brioche nella granita), ma ci sono state anche prime volte di scoperta di posti che ancora non avevo avuto modo di visitare.

Incontro con i Sassi di Matera

Li ho sognati, soprattutto negli ultimi tempi. Mi ero messa in testa di andare a vederli, il prima possibile. E così eccoli qui, è sera ed è tutta una luce.

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Prima di girare tra i Sassi di Matera è bene sapere che loro rappresentano l’arte del vivere in grotta del Paleolitico. Tutto il nucleo della città si è sviluppato a partire da grotte naturali scavate nella roccia.

Sapete cosa ha detto l’Unesco su di loro?

Questo è il più eccezionale ed intatto esempio d’insediamento trogloditico nella regione mediterranea, perfettamente adattato al proprio terreno ed ecosistema. Il primo insediamento risale al Paleolitico, mentre i successivi illustrano un numero significativo di fasi della storia umana.

Insomma… un magnifico patrimonio, tutto da fotografare.
Matera è un paesaggio incantato, un presepe vivente, una meravigliosa emozione. Purtroppo la visita non è durata molto, ma insieme agli altri compagni di viaggio ho potuto girare tra i vicoli, perdermi nella piazza principale, toccare gli usci delle case, e farmi un’idea ben precisa della città, un pensiero che brevemente si può riassumere così: desidero ri-tornarci!

Un’idea confermata quando il giorno seguente siamo tornati ad ammirarla alle prime luci dell’alba.

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Ps. Lungo una strada circondata da palazzotti del 600/700, via Fiorentini, ci siamo fermati da Nadì, un ristorante metà scavato nella roccia e metà costruito in tufo, che oltre a dell’ottimo pesce ci ha fatto provare i miei primissimi peperoni di Senise, o peperoni cruschi, un prodotto tipico della Lucania. Si tratta di particolari peperoni, coltivati nelle province di Matera e Potenza, che vengono lasciati essiccare e poi cotti in olio bollente e salati.

Granita e brioche: il colpo di fulmine

Dentro di me l’ho sempre saputo, anche se a un certo punto ero diventata un po’ scettica: cosa avrà poi di così speciale la granita con brioche siciliana? Perché mai poi mangiarla di mattina (pomeriggio e sera?). Domande a cui ho trovato risposta solo una volta seduta al tavolino di Caffè del Duomo, nella piazza principale di Catania, proprio di fronte al celebre elefantino.

[Riguardo all’Elefante (si, con la E maiuscola) di piazza Duomo a Catania, vorrei aprire una parentesi. Quell’Elefante è il simbolo ufficiale della città dal lontanissimo 1239. Volete sapere perchè? La leggenda racconta che quando Catania fu per la prima volta abitata, tutti gli animali più feroci furono messi in fuga da un elefante, a cui gli abitanti della città eressero una statua chiamandola liotru.]

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Tornando alla mia prima volta con la granita. È accaduto nel primo pomeriggio ed è stato sublime. La brioche si è sciolta delicatamente nella sofficissima granita al limone ed è stato un’esplosione di sensi per il palato.
Eccola: è sua la colpa se dopo averla provata non riuscirò a vivere più senza.

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Contatti ravvicinati: la GoPro e le sue imprese

Durante il viaggio, e grazie a Stefania che l’aveva con se, ho avuto il mio primo contatto con la GoPro. Ho pensato a lungo se fosse opportuno o meno chiamarlo incontro-scontro, poi in realtà ho scoperto che i ricordi del mio appuntamento con questo arnese meraviglioso sono tutti positivi e allora mi piace più parlare di contatto (anche perché lo devo proprio dire: la GoPro snellisce un casino e mi piace anche per questo!).

Spiegando a qualcuno che ancora non ne ha mai sentito parlare (non esiste? Chiedete ai miei genitori), la GoPro è una video/fotocamera indossabile, che resiste all’acqua, alle cadute improvvise e fa delle riprese mozzafiato. È per questo che viene utilizzata soprattutto per gli sport estremi: guardare un video realizzato con la GoPro è un’emozione unica.

Stefania ha scattato bellissime e suggestive foto con la GoPro, è riuscita a riprendere il cammino di Regina lungo la strada e insieme a lei e Manuela ci siamo tuffate nel mare della Calabria per immortalare un momento davvero divertente. Insomma non vi resta che guardare il suo video per capire di ciò di cui sto parlando.

La mia prima volta in Calabria

La Calabria era una di quelle regioni che mi mancava, che ancora non ero riuscita a visitare. Grazie al mio giro d’Italia a bordo di un ape-calessino ci sono riuscita alla grande.

In Calabria siamo rimasti per una sola notte. Siamo arrivati da Maratea, una delle località più suggestive del Golfo di Policastro, che si trova in Basilicata, e siamo scesi verso Vibo Valentia, passando per Praia a Mare, Scalea, Diamante e tutto un lungo mare ricco di sabbia dorata e acque che più cristalline non si può.

Non puoi fare molto di fronte a tutta questa meraviglia: non ti resta che fermare l’ape-calessino, metterti il costume e lasciarti trasportare dalle onde.

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E poi arrivi a Tropea, che è un altro gioiello. Completamente a picco sul mare, con un affaccio da favola, a Tropea trovi la ceramica, i vicoli stretti, i profumi della tradizione culinaria, gli scorci di un tramonto romantico, il nasocchio, un portafortuna artigianale in terracotta contro il malocchio, il souvenir giusto da portare a Milano.

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Come non parlare di Scilla, ultima tappa per il nostro team #veryagriturismo prima di prendere il traghetto direzione Sicilia. Non sapevo minimamente che la costa su cui si affaccia è denominata Costa Viola, ne tanto meno che fosse ancora legata ad antichissime tradizioni, come per esempio quella della pesca del pesce spada, che viene praticata ancora oggi da imbarcazioni senza tempo chiamate spadare. Non ultimo: non immaginavo che fosse così bella!

Partire con persone che conoscerai solo durante il viaggio? Si, l’ho fatto!

Voglio essere sincera: mi piace fare casino, divertirmi e sorridere con gli amici, anche in viaggio, ma sono contemporaneamente molto introversa. Non amo i viaggi di gruppo, ho sempre paura di annoiarmi, di non riuscire a fare ciò che vorrei, ma solo perchè rispetto i gusti di tutti e so benissimo che ciò che piace a me, può non piacere a chi mi sta accanto e viceversa.

The GIRA mi ha messo di fronte a una prova: quella di partire per la prima volta con due ragazze che non conoscevo. Stranamente non avevo alcun timore. Molti prima della partenza mi dicevano – Ma non ti preoccupa il fatto che devi affrontare il viaggio con delle sconosciute? E se sono antipatiche? – a questo non ho mai pensato. Quando ho scelto le mie compagne di viaggio, l’ho fatto perchè ho sentito che erano come me. Sai quelle percezioni che hai e che poi si confermano? Ecco è successo proprio questo…

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Insieme abbiamo affrontato questa avventura, che sotto molti aspetti è stata davvero stressante, senza scoraggiarci mai, trovando il sorriso anche quando la situazione non lo voleva. Abbiamo perlustrato gli agriturismi e le cittadine vicine. Abbiamo fotografato ogni cosa ci passasse per la mente. Abbiamo mangiato ciò che voleva la tradizione del posto e più ci piaceva, con tanto gusto. Il tutto nella piena armonia e tranquillità, come se ci conoscessimo da tanti anni. Oggi mi ritrovo con un po’ di loro dentro di me, mi sento incredibilmente arricchita, ed è una sensazione bellissima.