#turistanellamiacittà è un progetto che intende stimolare i viaggiatori a guardare la propria città con gli occhi di un turista! Nato sulle pagine di Mindthetrip, oggi ha un nuovo spazio in cui raccontarsi.

Un giorno mi sono ritrovata a scrivere un’email. Diceva più o meno così:

Per la Pasqua sono tornata qualche giorno nella mia Roma. Solo oggi che vivo a Milano mi rendo conto di quanto sia bella quella città. Ma ciò che ancora di più mi ha stupito è stato girare tra i suoi vicoli e guardarla, per la prima volta in vita mia, da turista. Sarà che ero accompagnata da una persona che non l’aveva mai vista, sarà che qualche volta mi manca, sarà che le giornate erano fredde ma con un sole che metteva in risalto i suoi colori caldi… Fatto sta che mi è venuta in mente un’idea e ho deciso di coinvolgervi!
Mi piacerebbe lanciare un piccolo progetto chiamato #turistadellamiacittà e raccogliere un po’ di commenti da altri blogger che si ritrovano a girare per i luoghi che li hanno visti nascere e crescere, con occhi nuovi.

È così che è nato #turistanellamiacittà, un hashtag che ha l’intento di raccogliere tutti quei viaggiatori che anche apprezzando e amando le nuove città che visitano, sanno sempre guardare con occhi nuovi la propria, quella che li ha visti nascere e crescere, quella che ad un certo punto li ha accolti e coccolati.

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Un grazie speciale a Mattia Recupero per la creazione dell’infografica.

Ed ecco gli interventi e le foto dei travel blogger che hanno partecipato a #turistanellamiacittà.

Scoprendo i tesori nascosti di Milano con Alessandra e la sua Casa degli Omenoni

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Nata e cresciuta in un paese dell’hinterland milanese, sono una di quelle che dalla Madonnina sarebbe scappata lontana anni luce… ma siccome “Mai dire mai” nella vita, ecco che dopo una decade vissuta nelle campagne cremasche, da 3 anni abito, lavoro e mi godo (e qui va proprio aggiunto :-) ) le meraviglie di una grande città come Milano!

Già, perché snobbata e criticata in primis dai suoi abitanti, il capoluogo lombardo si annovera invece tra le città più eleganti e raffinate d’Italia. Una città che amo guardare con il naso all’insù, proprio perché ricca di arte, palazzi antichi e sculture misteriose.

Un angolino quasi sconosciuto e che invece merita la massima attenzione dei turisti in visita a Milano è la Casa degli Omenoni. Vi porto ad osservare le meraviglie di un palazzo del centro storico (si trova a pochi passi dalla Chiesa di San Fedele e piazza della Scala) costruito intorno al 1565 in quella che oggi è stata ribattezzata via degli Omenoni. E’ un’attrazione completamente gratuita, vi basterà percorrere a piedi questo vicoletto nei pressi della Casa del Manzoni, per rimanere totalmente affascinati.

Il nome di questo monumento deriva proprio da questi otto giganti, che in dialetto milanese vengono appunto chiamati “omenon”, presenti sulla facciata della casa e scolpiti dall’artista Antonio Abondio. E’ semplicemente stupefacente passare là sotto quei giganti!

Continua a leggere i racconti di Alessandra su I viaggi dei rospi.

Alessandra ci porta per mano nel Parco della Rocca Borromea di Arona (Novara)

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Vi presento la Rocca Borromea di Arona. Si trova su uno sperone di roccia, domina la parte bassa del lago Maggiore e guarda diritto il castello di Angera sull’altra sponda.

Una volta era una fortezza militare, passata di mano in mano prima dei signori di Milano, poi dei Borromeo (si dice che qui sia nato San Carlo Borromeo), quindi degli spagnoli e, infine, degli austriaci e dei francesi. Ora ne rimangono solo le rovine, perché Napoleone Bonaparte, decise di abbattere la fortezza per non farla cadere in mano ai nemici. Usò le sue pietre per costruire la strada del Sempione, che doveva unire Parigi a Milano.

Ricordo di essere stata al Parco della Rocca Borromea da piccola: avete presente? I ricordi dei bambini sembrano vecchie cartoline, con i margini arricciati e i colori alterati: vedo il grande prato coperto di margherite, le oche nello stagno e l’azzurro del cielo, e provo gioia. Ci sono stata anche da ragazzina, ma ero talmente concentrata sui miei pensieri da dar per scontata la bellezza e la storia racchiuse in quell’unico spazio. Per tanti anni non ci sono più andata: abitavo in un’altra città, lavoravo, avevo impegni “da grande”.

Ci sono tornata due o tre anni fa con mio marito e il nostro cane. Nonostante il suo incanto e i miei ricordi, mi è apparso diverso: non più solo un rifugio personale, ma anche un punto d’osservazione di questa parte di mondo. Ho assaporato la sua atmosfera e molto altro: il profumo della terra umida e delle piante spontanee che crescono lungo i margini del parco; il blu intenso del lago, il disegno delle sue coste viste dai diversi panorami; la planimetria di Arona fatta di tetti arancioni, strade grigie e inaspettati triangoli e rettangoli di verde; gli animali del parco (asini, capre tibetane, anatre, papere, tartarughe, farfalle e insetti laboriosi); il verde fresco dell’erba e il verde ombroso degli alberi; i sentieri che raggiungono il centro cittadino e le sponde del lago… Soprattutto le rovine della fortezza, ancora maestose con i loro occhi aperti sul cielo e i tanti segreti della storia che porteranno sempre con sé, nascosti tra le pietre.

Consiglio ai viaggiatori di passaggio di fermarsi qualche ora al Parco della Rocca Borromea: è un luogo magico sospeso nel tempo e nello spazio, un piccolo regalo da godere da soli o con la persona amata, gli amici e la famiglia. Mentre i bambini si divertono con i giochi messi a loro disposizione, osservano gli animali e seguono il percorso botanico, gli adulti assaporano un aperitivo vista lago al punto di ristoro e fanno il pieno di serenità, bellezza e un pizzico di gioia.

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Azzurra e la sua camminata speciale al Rifugio Fuciade di Soraga (Trento)

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Il luogo che ho scelto, da brava mamma montanara, non è proprio una città, ma è uno dei luoghi del mio cuore, il Rifugio Fuciade, situato tra le Dolomiti trentine e quelle Venete. L’ho conosciuto quando ero piccola, dal momento che mi ci portavano i miei nonni, e poi l’ho frequentato da adolescente coi miei amici: luogo ideale per pic-nic e relax, è anche molto facile da raggiungere, grazie ad una camminata breve, piana e panoramica.

Per alcuni anni non ci sono più potuta andare, ma quando ci sono tornata, dopo tanto tempo, con mio marito e il mio primo bimbo (mentre aspettavo il secondo) è stata un’esperienza davvero unica: mentre passeggiavamo, spiegavo alla mia dolce metà tutte le belle cime che si possono ammirare, e raccontavo al mio piccolo le storie degli gnomi del bosco…e ho scoperto con occhi diversi questo bellissimo luogo, notando io stessa particolari che quando ero ragazza non avevo nemmeno degnato di uno sguardo, ammirando paesaggi che non mi interessavano da giovane. Così, in mezzo alla natura, al verde e alle montagne, ci siamo poi seduti per fare il nostro bel pranzetto e, ad un certo punto, il pargolo si è alzato in piedi e ha iniziato a camminare: da solo, per la prima volta.

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Elena e il suo Borgo di Montemarcello (La Spezia) ormai tra i borghi più belli d’Italia

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Non proprio nella mia città, piuttosto nei dintorni sorge il borgo di Montemarcello. Da piccina venivo sul colle di Montemarcello con mio fratello e i nostri amici a giocare a palla sotto l’occhio vigile dei miei genitori e a raccogliere asparagi selvatici. Mi piaceva moltissimo venire qui… e c’era un luogo speciale, coperto di rovi, in cui era una sfida entrare.

Oggi il borgo è stato inserito fra i Borghi più belli d’Italia e la sua area sottoposta alla tutela del Parco regionale di Montemarcello Magra. Sul colle dove giocavo da bambina è stato finalmente  recuperato e restaurato quel luogo che amavamo tanto, rivelatosi un forte ottocentesco, la Batteria Chiodo, usata dai tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale. Questa zona è splendida per chi ami camminare, con una ragnatela di sentieri che si spingono fino al mare. Una perla di questo Parco è infatti la spiaggia di Punta Corvo, raggiungibile a piedi o con imbarcazioni dalla località Bocca di Magra.

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Percorriamo i 125 gradini della Madonna della Scala di Massafra (Taranto) con Ilaria

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Un luogo che mi capita spesso di guardare come se fosse la prima volta è il Santuario della Madonna della Scala a Massafra. La sua caratteristica è quello si essere stato costruito all’interno di una gravina: la Gravina della Madonna della Scala, appunto, o anche detta delle rose.

Per raggiungerlo bisogna affrontare una lunga scalinata di 125 gradini. Una volta arrivati sul sagrato della chiesa, si è totalmente immersi nella vegetazione della gravina, uno spettacolo meraviglioso soprattutto in primavera. Si può dire che questo posto mi ha vista crescere. Quando ero bambina mio nonno soleva portare me e mio fratello in giro proprio in questa gravina: si scendevano le scale, si arrivava al santuario e poi dritti nella gravina alla scoperta del villaggio rupestre che essa ospita. Solo di recente, però, ho riscoperto questo posto, guardandolo per la prima volta, da grande, con gli occhi di una bambina, incredula di fronte a tanta bellezza e unicità. Poche volte mi è capitato di trovare un luogo sacro con tale ubicazione e credo che questo sia il motivo principale per cui consiglio a un viaggiatore di visitarlo.

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Valentina torna ad apprezzare la piazza del Duomo di Lodi

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E’ cosa molto comune, a meno che non si lavori nel settore, non sapere o non conoscere abbastanza le cose riguardanti la propria città da un punto di vista turistico. Quante volte passiamo davanti ad una chiesa senza magari mai esserci entrati?  E quante invece le volte che passiamo davanti ad opere d’arte o monumenti senza sapere la loro storia o quello che simboleggiano?

Quanti musei ci sono nelle nostre città di cui conosciamo l’esistenza, perché certo si trova nella nostra città, ma che magari non abbiamo mai visitato? Quante volte abbiamo camminato per una pizza e via senza sapere che in realtà il suolo che stavamo calpestando ha in realtà una qualche particolarità che lo rende unico?  A me è capitato milioni di volte.

La propria città è sempre un mistero, la diamo per scontata perché ci viviamo ma è l’unica città che non VISITIAMO mai. Ci facciamo la spesa, shopping, usciamo, facciamo passeggiate si, ma non con l’occhio del turista.

E quindi ecco che quando, dopo anni e anni, ho saputo che la mia piazza, la piazza del Duomo di Lodi è particolare, che non è solo una semplice piazza anonima, ecco che ho iniziato ad apprezzare di più questo luogo e sono diventata #turistanellamiacittà. La piazza della Vittoria di Lodi, sulla quale si affacciano il Duomo ed altri bellissimi ed antichi palazzi infatti è che non è solo “bella da vedere” ma si dice sia la piazza a pianta quadrangolare più grande d’Italia nonché una delle poche piazze porticate (su tutti i 4 quattro lati). Le misure poi rivelano che in realtà non è proprio un quadrato perfetto però ha sicuramente il suo perché!

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Marta riscopre piazza Mazzini di Macerata tra passato e presente

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Passando per le viuzze di Macerata eccomi giunta nella piazza vicino allo Sferisterio, il simbolo di Macerata come il Colosseo lo è di Roma. Uno spettacolo si è aperto davanti ai miei occhi, forse mille altre volte distratti, è nel cuore l’emozione di essere un #turistanellamiacittà.

Quell’aria un po’ antica, quelle panchine riempite di tante anime belle che si regalano qualche momento di relax mentre i più piccini giocano. Quell’aria di un giorno di festa che non finisce mai… quella piazza che un tempo era di scambi e baratti, oggi è il “salotto” bello della mia città dove i passanti si scambiano sorrisi, sguardi e quattro chiacchiere, assaporando la Macerata Antica che resterà per sempre “Macerata Granne”!

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La meraviglia di Letizia di fronte a piazza dei Signori di Treviso

Piazza dei Signori Treviso

Dovendo descrivere piazza dei Signori ad una persona che non conosceva Treviso, mi sono resa conto di quanto i miei occhi siano in qualche modo “abituati” alla sua visione.

Sono passata di qui talmente spesso, ho preso il caffè in molti dei bar della piazza, ho mangiato più volte un’ottima pizza da Pino,vera istituzione in città, ci ho persino organizzato uno spettacolo serale. Ho supervisionato l’allestimento del palco, ho sudato freddo per dei problemi durante il collegamento alla rete elettrica, ho aiutato a sistemare centinaia di sedie.

Ma uno sguardo esterno non avrebbe forse un moto di meraviglia? Piazza dei Signori è una maestosa piazza di epoca comunale, di quelle che ti si aprono all’improvviso di fronte agli occhi, di quelle belle da qualunque lato tu la raggiunga: è stupore e bellezza al centro di una città che da turista vorrei senz’altro scoprire.

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Facciamo un viaggio nel tempo a Orte (Viterbo) con Enrico

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A quelli come noi che piace essere chiamati Backpackers o Viaggiatori Zaino in Spalla, l’accusa principale che la maggior parte delle persone ci fa è che andiamo in giro per il mondo, a mille e passa chilometri di distanza, mangiando insetti e scarafaggi, dormendo dove capita, camminando km e km e non conosciamo l’Italia, il paese più bello del mondo.

Non ho mai dato nessun peso a questa accusa anche perché per viaggiare in Italia ho una vita, per viaggiare in certi posti del mondo, come piace a me, spesso serve l’incoscienza della giovinezza. Il Mondo, l’Europa, l’Italia, sono solo concetti e parole, per chi come me si sente sia un cittadino del mondo, un nomade, sia un indigeno, con le sue radici ben radicate nella città dove è nato.

Quando ho iniziato a scrivere per questa nuova rubrica, ho incominciato a informarmi, culturalmente e storicamente, del mio paese, Orte, un borgo etrusco-medioevale di 1000 persone in cui abito da 34 anni proprio in mezzo ai suoi vicoletti millenari. Sono andato in giro per prendere spunti, con qualche libro in mano, ma più andavo avanti e più mi rendevo conto di sentirmi turista nella mia città.

Ma la cosa bella è stata che sapevo di non conoscere molte cose, più leggevo più capivo di non conoscere niente. Ho iniziato a leggere e leggere, in giro oltre a me c’erano soli due gatti e tre vecchietti, c’era la nebbia e all’improvviso mi sono ritrovato in una dimensione nuova, in un posto sconosciuto, familiare ma tutto da scoprire e sono stato catapultato a secoli fa.

Orte, una città, un borgo, un microcosmo dove in un km quadrato si poteva trovare di tutto, passo in mezzo al quartiere Ebraico, al palazzo delle Puttane, ai Palazzi dei ricchi signori, cammino sui vicoli lastricati di pietre. Mi immagino tra botteghe e mercati, tra mercanti e fabbri, schivo un cavallo, poi due ragazzi che scappano dalla loro madre con la cucchiara in mano e alla fine evito due polli, tre galline e qualche agnello.

Tutto come un flash, un’allucinazione, alzo gli occhi, il posto mi sembra di averlo già visto, casa mia, il palazzo, un ex ospedale del 1200 che si trova a piazza del Popolo, conosciuta come Sant’Agostino, con la Chiesa più vecchia di Orte e la sua contrada Olivola. Lì dove ho mosso i primi passi, ho dato i primi calci al pallone, lì dove sono cascato mille e più volte dalla bicicletta.

Solo ora mi rendo conto di guardare la mia città con occhi diversi, perché negli anni ho maturato quelle conoscenze culturali che prima non avevo e ora sono pronto a scoprire e farvi scoprire la mia città con gli occhi da turista, con quel pizzico di fanciullo tanto caro al Pascoli.

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Ritrovare Parigi con Elisa e Luca a piazza Fontanesi di Reggio Emilia

#turistanellamiacittà-reggioemilia

Da un po’ di tempo guardiamo Reggio Emilia con occhi diversi, soprattutto piazza Fontanesi che per noi è la più bella della città perché ci ricorda un po’ Parigi con i suoi tigli ben organizzati, i palazzi del quattrocento che vi si affacciano e le botteghe antiquarie tutte intorno. Il sabato mattina poi è sede del mercatino del contadino e si anima di persone e di vita. Da vedere senza dubbio almeno una volta nella vita!

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Rosy ritrova pace e relax nel Borgo Medioevale di Torino

#turistanellamiacittà-torino

Questo è uno scorcio del borgo medioevale di Torino. Per quanto Torino sia la mia città ci sono luoghi come questo che riescono ad emozionarmi soprattutto quando lo visito in periodi dell’anno come questo dove la natura si integra bene nell’architettura dei luoghi. Mi capita a volte di portare degli amici che non hanno mai visto Torino in questi luoghi e ogni volta è una nuova emozione, e come #turistanellamiacittà mi ritrovo a catturare scorci come questo in scatti fotografici da condividere con chi ancora non conosce Torino che si è riscoperta una meta turistica.

L’invito quindi è di visitare questo luogo perché’ il borgo medioevale oltre a essere carico di storia è anche un posto dove poter trovare un po’ di relax lungo il fiume Po, fuori dal caos cittadino, circondato dal verde e dal bel paesaggio che offrono le sponde del fiume. Quindi che dire venite a visitare una Torino tutta da scoprire.

Continua a leggere i racconti di Rosy su Sonoinvacanzadaunavita.

Tra le bellezze della natura della pineta di Maria Pia di Alghero con Marianna

#turistanellamiacittà-alghero

Vivere in una città con una splendida pineta a poca distanza da casa è davvero una fortuna. Mi fa sentire più simile agli abitanti di Oslo i soli in Europa ad avere una foresta come la Nordmarka, a soli 20 minuti dal centro. La pineta di Maria Pia, ad Alghero, è un luogo molto speciale per me.

L’ho conosciuta prima da turista, dopo essermi trasferita in Sardegna, e ho continuato ad apprezzarla negli anni da cittadina e abitante di questa incantevole città “catalana”. Appena posso, mi ci fiondo per godere delle bellezze della natura, del silenzio e per una passeggiata da sola o in compagnia tra i suoi alberi che offrono riparo e frescura nelle giornate più calde. Certo, in una città dove il mare la fa da padrone una pineta può passare in secondo piano… ed è per questo che vi consiglio di andarci anche solo per qualche ora di relax o un pic nic all’aria aperta.

Continua a leggere i racconti di Marianna su Ti racconto un viaggio.

Le nuove prospettive di Silvia su La Tramontana di Pisa

#turistanellamiacittà-pisa

Da quando sono a casa dal lavoro per la gravidanza in corso mi capita spesso di fare la turista nella mia città, Pisa. Mi piace ammirarla da prospettive diverse, girare per le due zone che bazzicavo in due periodi diversi della mia vita: la parte di Tramontana, a nord dell’Arno, che mi ricorda il periodo universitario, e quella di Mezzogiorno, che per me è sinonimo di liceo.

L’altro giorno passeggiavo per Corso Italia all’ora di pranzo. Oltre a notare che nel giro di pochi anni i piccoli negozi sono quasi scomparsi per lasciare spazio alle grandi catene (durante il weekend con marito e figlio non sono in grado di fare queste osservazioni!), ho felicemente scoperto che tutti i negozi fanno orario continuato e mi è venuto naturale pensare che se fosse stato così quando andavo al liceo, sarei rientrata tante volte a casa a metà pomeriggio!

Continua a leggere i racconti di Silvia su Trippando.

Cosenza, città affascinante e dai mille ricordi di Luana

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Cosenza è città, nonché, capoluogo dell’omonima provincia in Calabria. Fondata dai Bruzi è stata un centro fiorente per tutta la Magna Grecia. Conquistata e dominata da diversi popoli è stata influenzata nella sua crescita culturale da Longobardi, Bizantini, Normanni e Borboni. Una città pittoresca, ricca di arte e archeologia. Il Duomo di Cosenza è stato dichiarato dall’UNESCO “Patrimonio di una cultura e di pace”.

L’amore della città per l’arte si respira ovunque, la zona pedonale ospita il Museo all’aperto Bilotti, numerosi sono i palazzi antichi e un notevole interesse culturale è dato dalla presenza del Castello Svevo e del Teatro Rendano. Inoltre la leggenda sul tesoro di Alarico, il re dei Visigoti, sepolto nel letto dei fiumi Crati e Busento che percorrono la città ne aumenta l’interesse.

Le storie che Cosenza può raccontare sono innumerevoli come ad esempio quella dei Fratelli Bandiera. Simbolo di resistenza e patriottismo, furono fucilati nel Vallo di Rovito ed oggi un monumento ne ricorda il valoroso sacrificio a Cosenza.

Cosenza per noi rappresenta un luogo fondamentale, è il nostro luogo del cuore. Qui abbiamo frequentato l’Università ed è sempre qui che il nostro progetto Viagando.com ha preso piede.
La città si è sviluppata molto negli ultimi anni e ogni volta che percorriamo le sue vie ci appare sempre nuova e bella. Il fascino del centro storico è imponente, un grande teatro all’aria aperta, uno scenario da presepe vivente.
Cosenza è il simbolo di come la regione Calabria abbia avuto un ruolo importante nella storia del Meridione e dell’Italia tutta, in quanto crocevia storico culla di cultura e di arte.

Situata in una posizione ottimale, il turista può muoversi facilmente. Raggiungere il mare e la montagna in poco tempo e gustare le tipicità gastronomiche che la caratterizza.

Continua a leggere i racconti di Luana su Viagando.


Anche voi volete diventare #turistanellamiacittà? Allora scrivetemi!