Scrivo questo post con un po’ di dubbi e col pensiero di come sarà accolto da chi lo leggerà. In giro è pieno di articoli su “I 10 migliori padiglioni da visitare ad Expo 2015” o su “Cosa non perdere ad Expo 2015”. Io, dopo esserci stata più volte, vorrei proporvi le mie motivazioni sul perché non andare ad Expo 2015.
L’idea mi è venuta l’altro giorno in palestra, quando una signora parlando del più e del meno (come si fa tra donne negli spogliatoi) mi ha chiesto se ero stata ad Expo. Lei non aveva ancora avuto la fortuna di visitare i padiglioni della fiera, ma concludendo il discorso ha affermato – Ci andrò sicuramente, solo per dire che ci sono stata!
Non voglio assolutamente prendere di mira la mia povera compagna di corso di Zumba (tra l’altro è anche brava) ma vorrei farvi riflettere su ciò che ha detto, perché (ahimè!) questo è il pensiero delle migliaia di persone che tutti i sabati decidono di recarsi agli ingressi di Rho Fiera per entrare ad una manifestazione di cui conoscono poco e niente, per farsi una foto con dei vegetali cartonati simpatici e uscire esclamando – Ma ad Expo non si mangia.
Visto che il post che ne uscirà fuori ha il sapore di un commento ho deciso di non inserire foto 🙂
Il senso della manifestazione si è perso (o non è mai esistito)
Expo 2015 nasce con l’intento di mostrare il meglio di quelle tecnologie, utilizzate da ogni singolo paese partecipante alla manifestazione, che cercano di “dare una risposta concreta alla garanzia di cibo sicuro, sano e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri”.
Ogni nazione prova a raccontare la biodiversità e il suo impegno per il salvataggio del pianeta, tutti in diversi modi: la Thailandia per esempio si è portata direttamente il suo habitat naturale, fatto di piante tropicali a non finire, mentre l’Argentina si è impegnata con immagini tridimensionali, davvero suggestive.
Oltre a ciò, la fiera dovrebbe offrire a tutti i suoi visitatori la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire quelle che sono le più importanti tradizioni agroalimentari e gastronomiche di paesi lontani.
Non voglio polemizzare sulle percentuali di persone che effettivamente conoscono o meno il messaggio della manifestazione ma vorrei farvi riflettere su un paio di punti. Sapete che la nascita dell’Expo (a livello di infrastrutture) ha causato il consumo di 1000 ettari di suolo fertile? Sapete che ci sono sponsor come la Coca Cola e McDonalds, due grandi e infinite multinazionali, dietro la fiera? Non vi sembrano due punti che stridono con il messaggio ufficiale?
Se il messaggio è quello di dare una risposta concreta alla garanzia di cibo per tutti, perché chi entra non contesta le politiche dell’Agro-Industria, degli OGM,delle monoculture e delle sementi ibride che affamano quasi tutto il Pianeta? Perché nessuno esce con un’idea chiara di cosa sia la land-grabbing? Scattare una foto con gli amici di Foody è la priorità…
I padiglioni più belli non potrete vederli
Siamo comuni mortali e se ci rechiamo all’Expo lo facciamo di sabato o di domenica, perché gli altri giorni siamo impegnati al lavoro. Durante queste giornate è impossibile entrare nei padiglioni più belli: si rischia di fare dalle 3 alle 5 ore di fila e probabilmente nella vita (forse) si potrebbe impiegare il tempo in un modo migliore.
A quanto pare il pensiero di molti, in primis dei milanesi, è stato quello di acquistare un biglietto con data aperta e tenerlo lì, chiuso nel cassetto, nella speranza che la prima parte della fiera passasse inosservata e ci si impegnasse nel decidere il giorno predestinato a fine manifestazione, quando il resto del mondo aveva avuto già l’opportunità, nei mesi precedenti, di entrare ad Expo.
Che errore… Il resto del mondo non è ancora finito: sabato 26 settembre sono stati 259.093 i visitatori che hanno varcato i cancelli del sito espositivo nell’arco della giornata, mentre nei sette giorni precedenti dal 21 al 27 settembre è stata raggiunta la quota inedita di 1.149.486 ingressi.
Wow – è tutto quello che mi viene in mente.
Proprio sabato sera, al ritorno da Expo, ho parlato con una gioiosa ma stanchissima signorotta fiorentina, che mi ha svelato – “Oggi per vedere il padiglioni degli Emirati Arabi sono rimasta in fila per 5 ore e 27 minuti esatti”.
Qualcuno potrebbe obiettare: anche i padiglioni meno appariscenti, nascondono piacevoli sorprese, come ad esempio il Barhain, l’Austria e il Cile. Vero! Ma tutto dipende dai gusti che abbiamo e purtroppo la soggettività ad Expo va messa da parte.
Se ci fosse un reale interesse da parte dei visitatori, ci sarebbero meno file, ne sono convinta. Bisognerebbe informarsi prima di entrare e capire cosa può essere più interessante per l’uno e cosa può essere più interessante per l’altro. Se ad esempio, amate le innovazioni tecnologiche e i padiglioni all’avanguardia con schermi giganti e effetti sonori, risulta superfluo visitare il padiglione dell’Austria con il suo folto bosco, una caratteristica che risulterà meravigliosa per chi invece ama la natura.
I cani devono restare a casa
Mi trovo d’accordo con il ministro della salute Beatrice Lorenzin, che ha definito la decisione di non poter portare i cani all’Expo, come limitante e non a passo con i tempi. Considerando che ormai l’accesso ai cani è consentito anche nei ristoranti e negli alberghi, non riesco proprio a capire la decisione di Expo.
I cani non possono entrare nemmeno nel vialone principale. Certo 5 ore di fila non le avrei mai fatte fare al mio povero amico a 4 zampe (basto io come vittima sacrificale) ma in quel caso sarebbe stata una scelta del tutto personale e non imposta.
Ecco perché non andare ad Expo 2015! Sarebbe meglio farsi un bel giro per scoprire la vera Milano, che va oltre il Duomo e le vie dello shopping. E se ormai avete già quel famoso biglietto nel cassetto usatelo e poi ditemi come la pensate.
Ps. Scusate, ma devo dirlo. L’albero della vita (si, la storia l’ho letta!) è una cacata pazzesca (cit.)
Mi trovi con te su tutta la linea!
Sono felice di non essere stata l’unica a “scrivere male” di expo.
Dopo esserci stata sono giunta alla conclusione che forse Expo può rappresentare degnamente il mondo solo per chi il mondo non lo ha mai visto neanche per cartolina e non pensa di farlo neanche in futuro.
Danila
Ciao Danila,
grazie per il tuo commento!
Devo ammettere che questo tuo pensiero rispecchia al 100% quello che non ho detto nel post, ma che credo fortemente e vado a dire in giro a chi ancora non c’è stato.
Sono andata subito a leggermi il tuo post e non posso che dare ragione anche a te (vedo che su molto la pensiamo uguale).
Mi è piaciuta tanto la parte su “cosa avrei fatto diversamente”: la colonna prenota posto… geniale!
Ti auguro una buona giornata
Ciao Mara 🙂
Sono felice di non essere una completa pazza!!!
Anche io sto provando a dire la mia a chi non ci è stato ma poi sento mille pareri estasiati di gente che dice “di aver visto il mondo” ad Expo e allora riprendo a pensare che sia colpa mia ahaha
Un bacio
Sono stata a Expo nel mese di luglio, quando fortunatamente non c’era ancora il boom di visite. Mi posso considerare fortunata dai ravcconti che sento perchè per esempio al pad. Giappone ho fatto solo un’ora di fila. Che poi quando sono uscita ho pensato ‘tutto qui?’. Inoltre ho fatto tutto in un giorno Roma Milano e poi Milano Roma la sera. Questo perchè anche gli alloggi scusate il termine ‘cacata’ hanno tariffe minime a notte sui 90 euro. Mettici poi il prezzo del biglietto per due giorni… proprio no. Un esagerazione pazzesca. L’Expo l ho visto più come un grande centro commerciale dove ogni paese ha una vetrina. Le guardi ma poi non impari nulla.
Ciao Elisa,
grazie per il tuo commento.
Hai ragione sugli alloggi (ma purtroppo credo che quella sia semplicemente una conseguenza dell’evento e ovviamente chi può cerca di trarne profitto come meglio crede – lo stesso capita a Milano durante il Salone del Mobile) ma ancora di più sull’insegnamento che non riesce a passare dai padiglioni.
Trovo che sia molto triste considerare Expo2015 una grande occasione sprecata. Spero che i nostri commenti servano a far riflettere!
Un caro saluto
Gentile Mara, sono argomentete e pertinenti le tue considerazioni ma, scusa, non sono anche un pochino presuntuose? Certo non tutti saranno pienamente consapevoli del messaggio che Expo vuole trasmetere e certamente vi sono lacune nella capacita’ di trasmetterlo ma perche’ uno dovrebbe rimanersene a casa perche non sa cos’è il land grabbing? Vedi non tutti sono cosi informati e consapevoli da poter affrontare in modo cosi critico come nel tuo caso la visita all’esposizione, ma ne sono attratti forse anche solo dalla curiosita’, dalla voglia dell’esserci stati, che in effetti di ” esposizione” si tratta non di un seminario di massa della durata di sei mesi. Sull’ Albero della Vita convegno con te ma ti confesso che mi sono sentito un presuntuosetto, un dandy fuori luogo,sentendo i commenti entusiasti delle ” massaie di Voghera” che mi circondavano! Quando Expo sarà terminata vedrai quanti si mangeranno le mani per aver seguito il tuo consiglio. Ciao
Gentile Beppe,
Voglio ringraziarla per il suo commento e le sue opinioni che reputo vere sotto molti aspetti.
Probabilmente ha ragione: le mie considerazioni possono apparire presuntuose.
Ho scritto il post in parte con il rammarico di non essermi potuta godere al meglio l’esposizione e dopo esserci stata più volte.
Mi dispiace solo che sia passato il messaggio – Ne so più di chi va ad Expo solo per curiosità. In realtà si tratta semplicemente di sapersi informare.
Leggere e cercare di capire è un mio grande difetto ed è quello che ho fatto prima di dirigermi alla manifestazione. Non pretendo che gli altri facciano lo stesso (anzi sono la prima ad accettare le differenze e le particolarità che contraddistinguono le persone) ma credo che ormai, con tutte le informazioni che girano sul web, soprattutto sui social network, a cui anche le massaie di Voghera (loro si, che avrebbero da insegnare qualcosa a me!) sono iscritte, sia più semplice poterlo fare. Ecco: proprio in questa massa di notizie che circolano sul web si poteva cercare di capirne qualcosa in più…
Certo è che la colpa è anche di come il messaggio viene trasmesso.
Mi è piaciuta molto la parte in cui sottolinea il termine esposizione perché la trovo giustissima. Ma di esposizioni (sul cibo in particolare) ce ne sono tante: la prossima a Milano sarà L’Artigianato in Fiera, anche lì si potrà andare per curiosità, a guardare i prodotti di tutto il mondo e a provare la cucina locale (tra l’altro si mangia anche di più rispetto ad Expo).
Queste esposizioni universali invece, che si organizzano dal 1851, servono a “creare una piattaforma per un dialogo internazionale tra i cittadini, i Paesi e le istituzioni intorno a un tema d’attualità e di interesse universale” (ct. il sito expo2015.org). Ecco allora che il messaggio vero di Expo2015 si perde un po’. A quel punto si poteva far durare L’Artigianato in Fiera sei mesi…
Le auguro una buona giornata 🙂
A presto!