Questo articolo fa riferimento alla mostra di Escher a Milano organizzata da Arthemisia nell’anno 2016. I contenuti presenti possono valere ovviamente anche per la mostra di Escher a Napoli allestita al Palazzo delle Arti dal 1° novembre 2018. A fine articolo trovate i dettagli aggiornati della mostra.

In occasione della mostra di Escher a Milano al Palazzo Reale, ho potuto finalmente apprezzare e comprendere l’artista che con le sue opere e studi ha incantato la fantasia dei grafici, la mente degli scienziati e influito su moltissimi artisti.

Oggi vorrei parlarvi di lui e raccontarvi il mio viaggio tra le sue prospettive magiche ed illusioni ottiche.

Escher in mostra: chi è l’artista?

Maurits Cornelis Escher (1898-1972) è un incisore e grafico olandese che occupa un ruolo speciale nella storia dell’arte grazie alla sua importante ricerca “intellettuale” sorretta dal calcolo matematico e la capacità contemplativa.

Come ogni buon artista che si rispetti, fa un viaggio in Italia per studiare i capolavori del passato e si innamora del bel paese tanto da decidere di trasferirsi a Roma e metter su famiglia. In questo periodo realizza numerosi schizzi paesaggistici, ispirati particolarmente alle architetture dei paesi del Meridione.

La guerra lo allontana dall’Italia, vive prima in Svizzera e in Belgio e poi si trasferisce in Olanda, e da qui inizia il suo periodo artistico più prolifico e importante: abbandona la riproduzione della realtà e si dedica appieno alla rappresentazione del suo mondo interiore.

Le sue opere generate da forme geometriche e curiose simmetrie  sono luoghi enigmatici che inducono a moti senza fine. Le sue distorsioni spaziali sono capaci di creare mondi alternativi che ingannano l’osservatore suscitandogli diversi interrogativi: cosa è vero, cosa invece è apparenza?

 

Maurits Cornelis Escher Giorno e notte Febbraio 1938 Xilografia, 39,1x67,7 cm Collezione Giudiceandrea Federico All M.C. Escher works © 2016 The M.C. Escher Company. All rights reserved www.mcescher.com

Maurits Cornelis Escher – Giorno e notte (1938)

 

Escher in mostra: 6 sezioni per conoscerlo

La mostra di Escher a cui ho partecipato a Milano è divisa in 6 sezioni che scandiscono sapientemente i diversi ambiti e studi in cui l’artista si è cimentato nella sua carriera.

Una prima sezione pone in risalto il rapporto di Escher con l’Art Nouveau: uno degli elementi distintivi del suo stile iniziale è la componente liberty che susciterà in lui il grande interesse per la tassellazione o divisione regolare del piano.

La seconda parte di questa sezione è invece dedicata al suo periodo italiano dove Escher viene confrontato con alcuni artisti contemporanei, dall’avanguardia futurista, al richiamo del simbolismo e del divisionismo.

Passando per una secondo segmento della mostra dedicato agli studi delle decorazioni dell’Alhambra (il palazzo di Granada simbolo supremo dell’arte andalusa) e della città di Cordova, si arriva nella sala che raccoglie le sue incisioni con soggetto le superfici riflettenti, tra cui la famosissima sfera con autoritratto (copertina della mostra).

 

Escher-Mano-con-sfera-riflettente

Maurits Cornelis Escher – Mano con sfera riflettente (1935)

Escher in mostra: Metamorfosi

La quarta sezione prende il nome dall’opera principale che contiene: Metamorfosi (1940), uno dei capolavori assoluti nella produzione di Escher.

L’opera rappresenta una sorta di riassunto delle sue opere: ricca di richiami alla geometria è una splendida storia in cui tutti i soggetti rappresentati si trasformano rapidamente in un qualcosa d’altro, in un continuo processo di mutazione. Inizia e si conclude con la parola Metamorfosi, passando dalle lucertole alle api, ai colibrì, dai pesci al paesaggio urbano.

Osservare questa litografia è un’esperienza unica… credeteci!  È lunga circa 4 metri e  ho impiegato diversi minuti per coglierne tutti i dettagli.

 

Maurits Cornelis Escher – Metamorfosi (1940)

 

Escher in mostra: paradossi geometrici

La quinta sezione della mostra è dedicata ai paradossi geometrici ed è sicuramente quella più divertente: i soggetti delle opere mandano in confusione gli occhi grazie alle scale che si intrecciano, pavimenti che si trasformano in soffitti e salite che diventano discese. 

 

Escher in mostra: le opere più significative

L’opera che più mi ha colpito è Gallerie di stampe (1956), un esempio utile e divertente per descrivere l’Effetto Droste: un artificio visivo che si serve di immagini “ricorsive”, ovvero quelle che ripetono la loro stessa immagine nel loro interno, che a sua volta conterranno una versione ancora più ridotta della stessa, e così via…

Insomma… è un enigma solo a descriverlo [icon icon=icon-smile size=14px color=#000 ] Sicuramente è più facile da comprendere se si vede dal vivo, oppure guardando il video che ho realizzato [icon icon=icon-thumbs-up-alt size=14px color=#000 ]!

L’ultima sezione della mostra si sofferma sulle attività “quotidiane” di Escher, quelle indirizzate più a soddisfare le esigenze del committente che gli interessi della sua ricerca artistica personale.

Sono raccolti quinti una serie di prodotti con la sua firma, tra cui: copertine di libri e dischi, biglietti da visita, scatole da regalo e francobolli. Anche se sono opere più commerciali, ma non per questo minori, non tradiscono mai la sua arte: affrontano i diversi temi in modo originale e ovviamente riconoscibile.

A termine della sala sono presenti diversi video, poster e gadget che evidenziano l’influenza di Escher ai giorni nostri: dal cinema alla musica, fino ad arrivare ai fumetti.

Un modo diretto per far capire quanto l’Eschermania sia viva tutt’ora.

Lo sapevi che Escher…

  • L’opera metamorfosi è considerata una delle lixografie a colori più lunghe mai realizzate
  • Il motivo del pavimento della sua casa a Roma è stata disegnato proprio da lui
  • Le sue opere sono state tanto amate dagli hippies, le associavano agli effetti psichedelici e allucinogeni delle sostanze stupefacenti
  • Concesse l’uso di una sua litografia ai Pink Floyd per la cover di On the run
  • L’opera Gallerie di stampe costruita su una prospettiva ellittica è rimasta incompiuta… Escher non è riuscito a chiuderla in centro!

Da Escher non si esce

“Siete davvero sicuri che un pavimento non possa essere anche un soffitto?” M. Escher

Ho osservato le sue opere e ho provato a rispondere al suo quesito… Che dire? Escher mi ha proprio tolto questa sicurezza!

Se volete perdervi anche voi in questo grande interrogativo… Andate subito a vedere la mostra organizzata da Arthemisia.

Escher a Napoli: la mostra al Palazzo delle Arti

Luogo: Palazzo delle Arti – Napoli
Date: dal 01.11.2018 al 22.04.2019
Costo biglietto: Intero € 13,00 con audioguida / Ridotto € 11,00 con audioguida

Per maggiori informazioni su orari, aperture straordinarie e agevolazioni sul prezzo, potete visitare il sito ufficiale della mostra www.arthemisia.it/it/escher_napoli/