Voi ve la ricordate la volta che avete imparato ad andare in bicicletta? Il vento tra i capelli, un grandissimo (esagerato) senso di libertà. La velocità che si acquista pian piano e la voglia di guardarsi intorno, sotto un nuovo punto di vista. Io me la ricordo benissimo perché è successa pochissimo tempo fa.

Non avrei mai immaginato di dirlo ma alla soglia dei 30 ho imparato a pedalare. A pedalare, davvero! Non che non abbia mai provato prima…

La storia più o meno è questa qui. Tra mancanza di spazi e di tempo, Roma non ha mai permesso alla me bambina di andare in bici. Verso i 12 anni qualche piccola e timida pedalata c’è stata ma si è conclusa nell’arco di un pomeriggio, senza la possibilità di riprendere in mano una bici non mia la domenica dopo e insistere. Il manubrio di una bicicletta l’ho rivisto verso i 20 anni quando non ho potuto dire di no a una gita che prevedeva un percorso ciclistico di 12 km: io l’ho fatto sì, ma a modo mio, piedi a terra ogni 3 minuti circa. Approdo a Milano a 28 anni dove i bikers non mancano, e la voglia di imparare si fa esageratamente forte.

Uno dei miei obiettivi dell’anno era quello di riuscire a passeggiare in Duomo in bicicletta. Così – posso dirlo prima della fine del 2016 – è successo.

Qualche crisi di panico c’è stata – Mi guardano tutti! Mi sento una stupida, non imparerò mai, correlata da piccoli pianti interiori – ma poi una domenica pomeriggio Mattia ha atteso con me qualche minuto (in realtà un’ora!) sotto casa, aspettando la riuscita di un giro completo senza cadere e senza frenare.

Dopo quel giorno è finalmente iniziata la mia bellissima vita in bicicletta. Siamo andati sui Navigli durante il festival di Primavera ad ammirare le strade piene di fiori, abbiamo raggiunto Porta Venezia e l’Albergo Diurno, e ovviamente abbiamo guardato il Duomo dalle due ruote. Tutti i sabati si va all’Esselunga in bicicletta e io riesco (addirittura!) a portare uno zaino sulle spalle mentre pedalo verso casa. Ora non penso a più a un luogo se non posso raggiungerlo con lei!

Il primo passo per imparare ad andare in bici a quasi 30 anni è quello di familiarizzare con la tua compagna di viaggio. Può sembrare stupido ma non lo è. Io la bicicletta la consideravo una mia nemica, pronta a farmi cadere alla prima curva.
Quando ho iniziato a pedalare mi sono resa conto di non sapere nulla di quell’essere che – nel bene e nel male – sarebbe stata con me per alcune domeniche. Quindi ho iniziato a farci amicizia, a darle perfino un nome nella mia testa e a prendermi cura di lei. Ho imparato a legarla bene al palo (la prima volta l’ho fintamente legata), a guidarla spostando il mio corpo, a saltare con lei scendendo da un marciapiede alto, a capire quando c’è qualcosa che non va ed è il momento di fermarsi a controllarla.

Il secondo passo? Non credere mai di non essere in grado di imparare qualcosa solo perché non sei più un bambino. Mi dicevo sempre – Non ho imparato prima, non imparerò mai adesso! – ed è sbagliatissimo. La buona volontà può tutto! E ora voglio imparare a sciare…