Metti un sabato mattina di inizio autunno a Milano. Quando le giornate ancora non sono fredde e si passeggia piacevolmente. Quale occasione migliore per tornare ad essere #turistanellamiacittà?
E allora partiamo alla scoperta dell’Orto Botanico di Brera

Devo premettere che questa volta l’occasione di tornare a vestire nuovamente i panni di #turistanellamiacittà mi è stata offerta da Guidemeright, la nuova app che mette in contatto viaggiatori e persone locali attraverso esperienze. Qui ognuno può proporsi come guida e portare i turisti che visitano la loro città alla scoperta di luoghi tanto interessanti.

Vi consiglio di dargli un’occhiata (il sito è tanto colorato, come piace a me!), l’indirizzo è www.guidemeright.com. Io ovviamente non c’ho pensato due volte.

Convinta che Guidemeright calzasse a pennello con il progetto #turistanellamiacittà, ho contattato Francesca, local friend iscritta al portale, che proponeva una visita all’Orto Botanico di Brera, uno di quei posti che non avevo ancora avuto modo di vedere.

Cosa può trovare di interessante un giovane nell’Orto Botanico di Brera? Anche se non sono più un’adolescente, un piccolo dubbio prima di visitarlo mi era venuto. È vero: io ho avuto la fortuna di avere con me una guida fantastica (nel vero senso della parola: preparata, simpatica, socievole, spassosa e… chi più ne ha più ne metta!), ma una volta messo piede nel giardino delle meraviglie (come lo ha definito la stessa Francesca) ho capito che l’Orto Botanico di Brera è un altro di quei gioielli nascosti di Milano.

Comincia la mia visita da #turistanellamiacittà con una perfetta local friend di Guidemeright

E quindi quel famoso sabato mattina di inizio autunno ho incontrato Francesca. L’Orto Botanico si trova proprio alle spalle di palazzo Brera, nel cuore di Milano. Arrivarci è un piacere per gli occhi e il gusto: lungo Corso Garibaldi potrete fermarvi tra negozietti vintage e boutique eleganti, perdervi entrando in cortili di antichi palazzi di ringhiera e caffetterie piene di dolci appena sfornati. Come ho fatto io!

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Per accedere potete utilizzare tre ingressi, quello dell’Accademia, quello di via Fiori Oscuri o da via Privata Fratelli Gabba.

Qualche cenno storico è d’obbligo

L’Orto ha quasi 400 anni. Fu Maria Teresa d’Austria a a creare un vero e proprio Orto Botanico nel 1744, privilegiando al momento della creazione l’aspetto didattico e formativo. Con l’avvento dei francesi si provò a cambiare la destinazione dell’Orto, cercando di trasformarlo in un luogo di ritrovo per la cittadinanza introducendo anche piante esotiche ornamentali. Caduto Napoleone, l’Orto venne lentamente abbandonato e venne ripreso solo nel 2001, quando fu restaurato e riaperto al pubblico.

Oggi il suo scopo è la salvaguardia del patrimonio storico–scientifico e storico–naturalistico di Palazzo Brera.

L’Orto Botanico di Brera? Un giardino olfattivo!

L’Orto Botanico di Brera può sembrare tanto piccolo (non supera i 5000 mq) ma è sicuramente tanto affollato e tanto profumato. Francesca si diverte a chiamare famiglie tutta quella quantità di alberi, cespugli, erbe e fiori presenti, ed ha ragione: qui ognuno ha la sua storia e personali vicende alle spalle.

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C’è il solitario noce americano, con i suoi frutti neri neri che macchiano profondamente (attenzione a dove mettete i piedi); tra le aiuole in mattoni originali ci sono innumerevoli tipi di salvia e altrettante piante di peperoncino; senza dimenticare i due bellissimi ginko biloba (un maschio e una femmina), chiamati fossili vegetali perché si ritiene che le loro origini risalgano a ben 250 milioni di anni fa, e le cui foglie sono proprio il simbolo dell’Orto Botanico di Brera.

E poi piante grasse che amano solo il calore del sole, un tiglio alto 40 metri e piccoli fiori che nascono dove in realtà non dovrebbero. Provate a prendere una pianta (quelle alimentari sono le più divertenti), a strofinarla e poi ad annusarvi le mani… capirete perché l’Orto Botanico di Brera è un giardino olfattivo! Vi aspettano piante officinali, ortaggi e diverse collezioni tra le quali Salvie, Euphorbie, Peonie e Aquilegie, tutte da odorare.

Attenzione: non mancano quelle velenose.

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Non solo piante…

All’interno dell’Orto Botanico di Brera troverete due vasche ellittiche risalenti alla seconda metà del 1700. A cosa servono? Al momento sono belle da vedere, perché perfettamente conservate, ma inutilizzabili, mentre prima servivano per la raccolta dell’acqua piovana e la conseguente irrigazione.

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Interessante e da fotografare è la specola per gli studi astronomici del vicino Osservatorio. Se alzate gli occhi vedrete un vecchio filo: primi i due spazi si parlavano tramite un telegrafo.

Un consiglio trip: una volta usciti dall’Orto…

Se capitate in via Fori Oscuri, girate a destra per via Borgo Nuovo e fotografate l’Antica Farmacia di Brera: è vecchissima, con alle spalle i suoi 100 anni di vita, i banconi e le teghe in legno, e una targa che attesta che la farmacia fu di Carlo Erba, un farmacista che diete origine alla prima industria di medicinali italiana.

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La fine della visita dell’Orto Botanico di Brera

Sono uscita dall’Orto Botanico di Brera con un’unica convinzione: dovrò visitarlo e fotografarlo ad ogni stagione, per vedere come cambia e si colora la natura a seconda del periodo. Che dire? Grazie a Guidemeright che mi ha dato la possibilità di conoscere questo angolo nascosto di una città conosciuta più per la moda che per le sue vere meraviglie, grazie a Francesca per aver reso indimenticabile quel soleggiato sabato mattina e grazie a #turistanellamiacittà per spingermi a curiosare ogni giorno sempre di più!