Visitare Mantova #inungiorno è un’esperienza che consiglio a chiunque ancora non abbia avuto l’opportunità di scoprire questa città inserita nell’elenco dei patrimoni dell’Umanità.

Tanto piccola quanto ricca, da girare con scarpe comode, fermandosi a fotografare i suoi vicoli e i suoi scorci inaspettati, Mantova vi stupirà da mattina fino a sera.

Mantova #inungiorno: la mattina

Cercate di arrivare a Mantova molto presto, quando la città ancora deve svegliarsi del tutto, tra le 9 e le 10 di mattina, se di sabato o domenica ancor meglio. La stazione di Mantova è ben posizionata e nel giro di 15 minuti vi ritroverete tra le sue strade e i nodi principali del centro storico.

Un cappucino veloce e poi via, verso la Camera degli Sposi. Per me è stata la prima tappa: non volevo perdere un minuto in più.

La Camera Picta (è conosciuta anche così!) si trova a Palazzo Ducale, precisamente all’interno del Castello di San Giorgio (qui trovate tutte le informazioni e gli orari di apertura, più la possibilità di acquistare i biglietti). Dipinta da Andrea Mantegna vi terrà con il naso all’insù per molto, moltissimo tempo, o almeno fino a quando ve lo permetteranno, dato che avrete i minuti contati per poterla ammirare.

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Mantegna crea una perfetta illusione ottica: il soffitto falsamente sfondato permette di guardare il cielo sereno e qualche angioletto divertito.

Sarà molto romantico ritrovarsi in un’epoca ormai lontana da noi, quella del Rinascimento,   tra il Marchese Ludovico II e sua moglie, un po’ meno scoprire che il letto matrimoniale la Camera degli Sposi non l’ha mai visto, dato che il locale era adibito come stanza di alta rappresentanza della corte dei Gonzaga.

La visita alla Camera degli Sposi vi offrirà l’occasione di vedere come vivevano i Gonzaga. Non risparmiate un giro nella Corte Vecchia e la basilica di Santa Barbara. Io sono rimasta estasiata dal salone affrescato da Pisanello che racconta la storia di Re Artù.

Uscendo dalla reggia dei Gonzaga, ho notato la casa del Rigoletto e la sua statua divertente, poi mi sono intrattenuta in piazza Sordello, tra il Duomo e il suo impianto tardo godico e il Palazzo Castiglioni con la sua torre.

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Mantova #inungiorno: a pranzo

Velocemente arriva il mio momento preferito: quello di mettersi a tavola e assaggiare i piatti della tradizione. Quando viaggio mi piace provare la cucina locale e ricerco le trattorie più tipiche.

Nel caso di Mantova sono capitata (fortunatamente) in un graziosissimo locale proprio alle porte di piazza Sordello, in una via non troppo trafficata . Si chiama Hosteria Leon d’Oro e sorge lungo l’omonima via. Tra i piatti della tradizione sono da provare il riso alla pilota, davvero buono con salsiccia e grana; ma anche i famosi tortelli ripieni di zucca, ottimi conditi con burro e salvia.

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L’ambiente è davvero tranquillo e riservato, con una tenue luce gialla che renderà il vostro pranzo ancora più rilassante. Per terminare e uscire con un piacevole giramento di testa vi consiglio il lambrusco.

Mantova #inungiorno: il pomeriggio

Il pomeriggio della mia Mantova #inungiorno è stato dedicato a Palazzo Te, opera bellissima, tutta di Giulio Romano.

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La Sala più famosa è quella dei Giganti, che raffigura la Caduta dei Giganti tratta dalle Metamorfosi di Virgilio, dove Giulio Romano riesce a creare una pittura che interagisce con la realtà, permettendo al soffitto di arrivare a toccare il cielo.

Ma ci sono anche la Sala di Amore e Psiche, dove il duca Federico II Gonzaga mangiava e quella delle aquile, la sua camera da letto. Probabilmente la visita a Palazzo Te vi ruberà più di un paio d’ore ma ne vale assolutamente la pena.

All’uscita una tazza di tè con un pezzo di sbrisolona, torta tipica mantovana con tante mandorle, è d’obbligo!

Mantova #inungiorno: la sera

In  passato si credeva che Mantova fosse circondata da 4 laghi. Dante scriveva:

Tosto che l’acqua a correr mette co
non più Benaco, ma Mencio si chiama
fino a Governo, dove cade in Po.
Non molto ha corso, ch’el trova lama
ne la qual si distende e la impaluda:
e suol di estate talor esser grama.

In realtà i laghi sono 3 ma la magia non cambia: Mantova vista dall’acqua sembra un’isola sospesa in un tempo e un luogo indefiniti.

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Prima di riprendere il treno lasciatevi qualche minuto per una passeggiata lungo Ponte San Giorgio, che divide il lago di Mezzo dal lago Inferiore, per fotografare i colori di Mantova al tramonto nel vostro album dei ricordi.