Mi è sempre piaciuta la cucina etnica. Ho iniziato ad apprezzarla soprattutto durante gli anni spensierati dell’università, quando ogni fine settimana mi concedevo un nuovo ristorante da sperimentare. Oggi vi dico quali sono i migliori ristoranti etnici di Roma, sperando che sia d’aiuto alle vostre future scelte.

Spezie e colori della cucina indiana da maharajah

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Quando ero a Roma ho mangiato una quantità inaspettata di pollo tikka e tandoori, di ceci e lenticchie al curry e di nan (ho provato anche a rifarlo in casa, è il tipico pane indiano).

Non c’è niente da fare… Adoro la cucina indiana! Nel quartiere Monti, a pochi passi dal Colosseo, ci sono tantissimi ristoranti indiani da provare ma se dovessi sceglierne uno, vi segnalerei il Maharajah in via  dei Serpenti 124, uno de i migliori ristoranti etnici di Roma.

Da Maharajah ci sono diversi menu tra cui scegliere – vegetariano, di carne e di pesce -l’importante è non uscire senza aver provato il tikka masala a base di pollo, l’agnello vindalu, il pollo Maharajah tandori e il makhani paneer.

L’ambiente è colorato e suggestivo, molto elegante e curato nei minimi dettagli. A fine pasto fatevi portare i semi di finocchio, per velocizzare la digestione e togliere il sapore piccante dalla bocca.

L’america non è poi così lontana. C’è Haus Garten

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In piazza Monte Grappa 1 c’è il primo bagel bar aperto a Roma,l’Haus Garten.

Oltre ad una gustosa selezione di bagel ripieni di ogni ben di dio, all’Haus Garten si può fare la classica colazione americana, a base di pile di pancake allo sciroppo d’acero e cheesecake, oppure un brunch. Ottime le centrifughe!

Il locale ha una parte all’esterno, quindi se capitate durante una bella giornata di sole, rimanete fuori a godervi il vostro pasto americano.

l’indonesia nel cuore di roma: Bali bar

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Uno dei migliori ristoranti etnici di Roma che vorrei consigliarvi è Bali Bar, un locale dove incontrerete i sapori, gli odori e l’atmosfera del sud-est asiatico.

Bali Bar si trova a Trastevere (i conoscitori sapranno che Trastevere equivale al cuore di Roma), precisamente in via del Mattonato 29.

La storia del ristorante è ricca e affascinante. Pensate che il Bali ha aperto negli anni 70, quando il titolare, innamorato dell’isola, decise di ritagliarsi un piccolo angolo d’Asia proprio a Roma. Mobili, accessori, statue e pitture che ritroverete al ristorante sono originali, tutte provenienti dai viaggi del proprietario. Fanno da contorno le luci soffuse e la musica indie.

All’arrivo lo staff vi segnalerà le pietanze più amate e vi spiegherà i piatti della tradizione. Io punterei sul menu degustazione (piatto unico a 24 euro o menu di 3 portate da massimo 28 euro?), ottimo per avere un quadro generale su questo tipo di cucina.
Provate uno dei cocktail del Bali – come il pepper mule. Chi è stato in Thailandia farà un salto indietro nel tempo!

Sahara: tutto il sapore dell’Africa

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Una raccomandazione tra tutte: prenotate il vostro tavolo con largo anticipo. Il ristorante Sahara è (quasi) sempre pieno e prevede la chiusura settimanale di mercoledì. Non rischiate di recarvi sul posto e rimanere a bocca asciutta.

Il Sahara si trova a pochi passi dall’Università La Sapienza, in viale Ippocrate 43.
Per seguire la filosofia del posto, basterà mettersi a tavola con la convinzione che quello che stiamo per vivere è un momento sacro, fonte di gioia. Al Sahara si mangia con le mani, perché il contatto con il cibo, specie se vissuto con amici e parenti, è un momento prezioso e importante, che ci riporta alle nostre origini, che ci fa riprendere il contatto col nostro essere prodotti dalla terra e della vita.

L’ambiente è caldo, tutto arredato in perfetto stile africano. Anche lo staff fa da cornice all’atmosfera incantata, indossando vestiti tradizionali.

Da provare le sambussa, i triangolini fritti ripieni di carne o lenticchie, le felafel e i kategna, dei rotolini di ingera piccanti. Tra i piatti a base di carne io ho provato lo zighinì e lo zil zil tibsi: nel primo ci sono bocconcini di carne (manzo o agnello) in salsa piccante, nel secondo dei dadini di vitellone aromatizzate, serviti su un fornelletto. Entrambi sono accompagnati dalla ingera, una piadina più alta a base di farina di ceci, che vi servirà a mò di forchetta e vi aiuterà durante l’assaggio. Non manca il tradizionale cous cous, sia di carne che vegetariano.

Magia brasiliana al Berimbau

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Ho scoperto il Berimbau nel 2011 e da quell’anno ci sono ritornata almeno altre 5 volte. I proprietari sono divertentissimi e ci tengono nel coccolarti dall’inizio fino alla fine.

Il Berimbau è la classica churrascaria brasiliana, dove si mangia carne (tanti tipi!) cotta allo spiedo. Si comincia con un antipasto servito a buffet, con tanto di piatti tradizionali come riso e fagioli neri, e poi si aspetta lo staff che arriva al tavolo direttamente con l’arma del delitto (cioè lo spiedo) e affetta davanti ai vostri occhi i vari tipi i carne.

Da bere provate la loro caipirinha e come dolce ananas caramellata.. ovviamente allo spiedo!

Il ristorante Berimbau si trova in zona Prati, in via Oslavia 54.

Da Yoshi il sushi è speciale

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Accantonando i classici all you can eat che riempono la pancia ma sono tutti dello stesso sapore, a Roma ho mangiato il miglior sushi da Yoshi, in via Ostiense 64 (quartiere Testaccio).

Si mangia seduti a terra e l’atmosfera è molto romantica. Il pesce è freschissimo e ci sono tanti tipi di sushi. Se poi accompagnate la vostra cena con del buon vino bianco, sarà una serata indimenticabile.

Un angolo di Perù da Salsa y sabor

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Foto di: stu_spivack

Voglia di cucina peruviana? Andate da Salsa y Sabor in via Cincinnato 7, nei pressi di Porta Furba.

Il servizio forse è un po’ lento e anche l’arredamento non dice molto, ma la gentilezza dei proprietari e la bontà dei piatti ripagano le piccole mancanze.

Io ho provato il lomo saltado, carne di manzo tagliato a fette e cucinato alla piastra, accompagnato da verdure come peperoni, cipolle e pomodoro; il pollada, cosce di pollo alla piastra condito con spezie peruviane; e il papa huancaina, delle patate lesse con salsa a base di latte, formaggio e peperoncino giallo peruviano non piccante. Durante la cena mi è capitato di assaggiare anche il cuore di bue alla piastra… Una vera bontà!

Il vero kebab si mangia da Kabab

A via Grottarossa 52 si trova il miglior posto per addentare un vero kebab.

Si chiama Kabab, è un ristorante persiano ed è gestito dal signor Hossain, un simpatico personaggio che ogni tanto si avvista sul canale del Gambero Rosso. Il locale è aperto dal 1989 ed è molto accogliente, con i suoi arredi colorati e il sottofondo di musica folkloristica persiana.

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Il kebab è il piatto top del ristorante, ma se volete c’è spazio anche per il zereshz polo, un riso con pollo, zafferano e mandorle, spiedini vari e misti di carne con salse.
Non uscite senza aver provato il dough, la bevanda persiana di jogurt, acqua, (tanto) sale e mentuccia.

La cucina messicana? A Puerto Mexico, un punto di riferimento

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Premetto: amo la cucina messicana ma non amo andare a mangiare nei ristoranti messicani. Quelli che ho provato a Roma sono tutti un miscuglio di roba che ha poco sapore e gonfia lo stomaco. Preferisco di gran lunga cucinare le fajitas a casa.

Tuttavia con Puerto Mexico mi sono dovuta ricredere: qui ho trovato un mix perfetto di professionalità e passione che è riuscito a esaltare la qualità e il gusto della cucina messicana. Il ristorante si trova in via Portuense 84 ed è aperto solo a cena.

I prezzi non sono proprio economici – un piatto di fajitas per due persone arriva a 40 euro – ma tutte le portate sono frutto di preparazioni lunghe e meticolose, componendosi di ingredienti genuini e freschissimi. Io ho apprezzato soprattutto il loro burrito, la tortilla ripiena di carne, fagioli neri, spezie e riso, e il chorizo, le polpettine di salsiccia speziata saltate in padella con tequila, jalapenos e pomodoro.

Una delle cose che mi piace di più di questo ristorante? Sono tanto attivi sul web, tanto che il portale di Puerto Mexico ha un bellissimo blog con tante ricette da copiare.

città d’oriente e il suo tocco di qualità alla cucina cinese

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Sulla qualità della cucina cinese e di ciò che troviamo nei ristoranti sparsi in tutta Italia si potrebbe aprire un capitolo lunghissimo. Non neghiamo l’evidenza però: nonostante i nostri dubbi e la convinzione di ingerire cibi confezionati (chissà dove) e riscaldati, capita spesso di mangiare cinese o di ordinarlo. Un po’ di riso alla cantonese, spiedini di gamberi, spaghetti di soia, ravioli al vapore e il gioco è fatto. Anzi… sono anche cibi appetitosi e perfetti per una cena veloce!

A Roma il mio ristorante cinese preferito si trova in via Priscilla 83, una traversa di piazza Vescovio, e si chiama Città d’Oriente. Il locale è aperto da ben 15 anni ed è gestito dai simpatici Giorgio e Alba.

Inutile star qui ad elencare cosa si mangia, il menu di Città d’Oriente è quello tradizionale di cucina cinese a cui siamo abituati.  Tuttavia voglio consigliarvi di sbirciare tra i piatti speciali del menu: spesso si trova l’anatra alla pechinese… una vera bontà!