Ero curiosissima di visitare Genova in un giorno, una di quelle città dai mille contrasti da cui non sapevo proprio cosa aspettarmi. Ero emozionata nel sapere che avrei percorso le strade di De Andrè…

Lui che di lei scriveva così:

Genova per me è come una madre. È dove ho imparato a vivere.
Mi ha partorito e allevato fino al trentacinquesimo anno di età: e non è poco, anzi, forse è quasi tutto.
Oggi a me pare che Genova abbia la faccia di tutti i poveri diavoli che ho conosciuto nei carruggi, gli esclusi che avrei poi ritrovato in Sardegna, le “graziose di via del Campo.
I fiori che sbocciano dal letame
I senzadio per i quali che Dio non abbia un piccolo ghetto ben protetto, nel suo paradiso, sempre pronto ad accoglierli

Di certo maturare un’opinione di Genova è difficile. Io la sto ancora elaborando. Di certo non mi pento di averla visitata e di sicuro ci ritornerò. Intanto vediamo insieme come girare Genova #inungiorno, cosa fare e perché.

Una passeggiata tra i carrugi, anima di Genova

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Siete arrivati in treno a Genova Piazza Principe? Scivolate in via Balbi e perdetevi subito nei carrugi della città. Qui non c’è un itinerario da seguire. Prendete le stradine che si arrampicano e riscendono per il centro storico, verso il Duomo, e iniziate a girovagare a vostro piacimento, perdendovi tra gli odori e i suoni della città.

Entrare nei carrugi, sentire le voci dei locali che si mescolano con il profumo del bucato e il calore dei forni, è la prima cosa da fare se si decide di visitare Genova in un giorno.
Una piccola curiosità: via di Prè è il carrugio più famoso e conosciuto della città. Andateci!

ora si entra in una (almeno) delle botteghe storiche

A Genova ci sono bellissime botteghe storiche che conservano un fascino antico, come poche riescono a fare in altre città. Qui la Soprintendenza, il Comune, la Camera di Commercio e le Associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato hanno unito le forze per tutelare questa unicità e tramandarla alle generazioni future.

Io le ho scoperte girando per il sito botteghestorichegenova.it che consiglio a tutti. Il portale spesso propone itinerari guidati davvero interessanti: se la vostra giornata di viaggio coincide con l’appuntamento di un tour organizzato, approfittatene!

In ogni caso, prima di arrivare a Genova cercate di capire quali sono le botteghe in cui vi piacerebbe fare una foto. Ci sono quelle dedicate all’abbigliamento e alle scarpe, oppure quelle legate alle arti e ai mestieri di un tempo come la lavorazione del vetro o la fabbrica di tappi.  È possibile visitare confetterie e pasticcerie antiche ma anche conventi in cui da più di 300 anni si vendono spezie.

I palazzi dei Rolli, dove abitava la NOBILTÀ

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Questa è la facciata di uno dei Palazzi dei Rolli, le bellissime residenze della nobiltà genovese. Pensate che la Repubblica di Genova aveva destinato oltre 100 dimore del genere ai signori della città, tutte divise in tre categorie, quelle per i cardinali, i principi e i vicerè, quelle per i feudatari e i governatori e quelle per i principi e gli ambasciatori.

Oggi i Palazzi dei Rolli con le loro facciate colorate sono riconosciuti come Patrimonio dell’Umanità UNESCO e se volete visitare Genova in un giorno una passeggiata in via Balbi, via Garibaldi, via Lomellini e via San Luca è d’obbligo per ammirarli anche solo dall’esterno.

in via del campo Alla ricerca di De Andrè

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Via del Campo si trova alle spalle del porto di Genova. È una via buia e fatta di panni stesi se non fosse per quel viadelcampo29:rosso, uno spazio tutto dedicato alla memoria di Fabrizio De Andrè e dei cantautori genovesi.

Quel che fu Musica Gianni Tassio, un negozio dedicato alla musica e alle tradizioni degli artisti delle cosiddetta Scuola genovese della canzone d’autore, dopo la morte di Faber, divenne un vero e proprio luogo della memoria, dove fu allestita una mostra permanente che per 11 anni incantò i visitatori con i suoi vinili originali, le foto del cantante, le riviste d’epoca e la chitarra appartenuta al cantautore.

Oggi viadelcampo29rosso, integrandosi alla perfezione con il suo centro storico, sembra una prosecuzione della città. Ma soprattutto è un laboratorio culturale e un riferimento per tutte le iniziative creative locali, collegate alla musica e alla poesia. Entrateci e poi ne riparleremo 🙂

Davanti al mare sul porto antico

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Scendendo dai Carrugi e da via del Campo vi ritroverete di fronte al mare. Eccolo lì, il porto antico, ex centro dell’attività mercantile di Genova la Superba, oggi riconvertito da Renzo Piano.
Fermatevi un attimo. Quella bolla in acciaio e vetro galleggiante sull’orlo dell’acqua è stata progettata proprio da Piano che all’interno proietta un ambiente tutto tropicale. Sempre di Piano è il Bigo, quella struttura simile a una gru dotata di ascensore panoramico.
Da qui si intravede anche il simbolo di Genova, la lanterna, il faro della città dal 1128.

Ora partite per una rilassante passeggiata verso i Magazzini del Cotone con le sue strutture culturali e ricreative come la Città dei bambini, gustandovi un gelato (se il tempo e le temperature lo permettono) o un pezzo di focaccia genovese (perfetta per tutte le stagioni).

La visita all’Acquario di Genova: è il più grande d’Italia

Se siete al porto siete automaticamente di fronte all’Acquario di Genova. Che fate, entrate?
I prezzi per entrare sono abbastanza alti e conviene munirsi del biglietto d’ingresso, che ammonta a 25 euro (quello intero), in anticipo.

Di sicuro l’Acquario di Genova attirerà soprattutto i più piccoli, quindi se viaggiate con i bambini sarete costretti a entrarvi. Ma vedrete che la visita sarà piacevolissima anche per voi. Vi attende un viaggio alla scoperta degli ambienti acquatici di tutto il pianeta e dei loro abitanti: lamantini, foche, pinguini, meduse, delfini, squali, pesci antartici, i coloratissimi pesci della scogliera corallina sono lì pronti a essere ammirati.

Il pesto alla genovese… Io non l’ho provato ma voi (per favore) si

Concludo con la cosa che non sono riuscita a fare – e quanto mi mangio le mani: assaggiare il pesto alla genovese. Durante un tour della città non si può ripartire senza averlo fatto! Quindi non fate il mio stesso errore e al momento giusto, trovate un bel ristorantino pronto a soddisfarvi con un piatto di trofie al pesto.

Io purtroppo non  ho ristoranti da consigliarvi. Ma se qualcuno di voi conosce un posticino, di quelli doc con le tovaglie di carta e i proprietari simpatici, può lasciarmi un commento perché la prossima volta che sarò a Genova inizierò il mio tour proprio con l’assaggio di un buon pesto!

Dove dormire a Genova

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