A Praga devi camminare con il naso all’insù. Dovrebbe essere una di quelle segnalazioni da trovare nelle guide turistiche.
Per quale motivo? Iniziamo da lui…

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Lo avete riconosciuto? È il signor Freud.
L’appeso, il vero nome della statua, si trova lungo la via Husova, vicino alla Cappella di Betlemme (Betlémské náměstí) ed è un’opera di David Cerny.

Molto in alto fra due palazzi, guarda la città come se stesse in un bus affollato in attesa della sua fermata: ha una mano in tasca, come se niente fosse, l’altra si tiene ad un palo, o meglio all’apposito sostegno.

Svoltando in una zona meno trafficata, dall’altra parte del fiume Moldova, appena prima di arrivare al magnifico quartiere di Mala Strana, troverete una serie di palazzi signorili, ognuno diverso dall’altro.

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Forme di tutti i tipi, a tratti baroccheggianti, a tratti  bohemien lasciano posto a cenni liberty e cubisti. Alzate lo sguardo…

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Ma se parliamo di cubismo è lei la protagonista, la Casa Danzante. Per fotografarla vi conviene indietreggiare fino al ponte.
Qui dove Fred e Ginger continuano a ballare cheek to cheek, lei vestita di vetro e lui di cemento, i due attori si tengono stretti in un abbraccio senza fine.

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Perdetevi là, proprio sopra le porte maestose, ad ammirare le loro identità. Come il centro di studi Goethe Institut, luogo di apprendimento e di incontro per la diffusione della cultura tedesca, in un circolo di lettere dorate e onde rossastre.

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Sarete obbligati a rimanere con lo sguardo alto anche nei luoghi sacri.
Se la Cattedrale di San Vito vi meraviglierà con il suo stile gotico (siete di fronte a una delle cattedrali gotiche più grandi di tutta Europa), della Sinagoga Spagnola amerete la somiglianza di stucchi e decori con l’Alhambra spagnola di Granada.

Ed eccoci arrivati a Staroměstský Orloj, la  Torre dell’Orologio Astronomico.
Capitando allo scoccare dell’ora troverete centinaia di turisti con gli occhi (solo quelli? E le macchine fotogafiche, gli smartphone e gli iPad?) al cielo, pronti ad immortalare il meccanismo medievale e le sue statue mobili. Il tempo scorre, sembra dire la Morte, quello scheletro macabro sulla parte destra, mentre i 12 apostoli fanno la loro comparsa, il gallo canta e il turco dice di no con la testa.

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I due anelli incantano per colori e intagli luccicanti, ma ancora più affascinante è la storia dell’artigiano Hanus, il creatore di un oggetto simile.
Si racconta che quando Hanus completò l’orologio astronomico divenne subito famoso, tanto che per paura che potesse rivelare i segreti della sua arte a un altro popolo, i consiglieri di Praga lo accecarono. Hanus divenne pazzo e si vendicò distruggendo tutti gli ingranaggi, lanciando una maledizione: chiunque si fosse fermato a guardare l’orologio, sarebbe impazzito.

Insomma, una città – Praga – da ammirare con il naso all’insù (cervicale permettendo). Con occhiali da sole o con binocoli profumati di zucchero e cannella, vedete un po’ voi, per non perdersi nemmeno uno dei suoi dettagli meravigliosi.

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